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Disastro aereo, cosa nascondono davvero gli ayatollah

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Alla fine l’Iran ha ammesso di aver abbattuto l’aereo di linea ucraino per un errore umano. Il Quartier generale delle Forze armate iraniane ha affermato che il Boeing ucraino precipitato quattro giorni fa poco dopo il decollo dall’aeroporto “Imam Khomeini” di Teheran, è stato “erroneamente” e “involontariamente” scambiato per un “aereo nemico”. Tutti i 176 tra passeggeri e membri dell’equipaggio del Boenig 737 dell’Ukraine International Airlines sono morti a seguito all’incidente che fino a ieri l’Iran aveva attribuito a guasto tecnico o errore umano e che solo oggi ammette di aver abbattuto con un missile.

Sull’erroneamente e sull’involontariamente però il sottoscritto, che fin dal primo momento aveva dubitato sia sul guasto tecnico che sull’errore umano, continua a dubitare. E i motivi del dubbio, a prescindere dalle dichiarazioni del governo iraniano, vengono forniti proprio dallo stesso e proprio in queste ore. Ma andiamo con ordine. Anche se ora, dopo aver negato per giorni l’evidenza, da Teheran arrivano le condoglianze alle famiglie delle vittime, accompagnate dalle promesse che saranno messe in atto le necessarie riforme essenziali nei processi operativi per evitare simili errori in futuro e che coloro che hanno commesso l’errore saranno severamente puniti, le autorità iraniane non hanno perso tempo ad accollare parte della colpa dell’accaduto agli americani. Il ministro degli Affari Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, infatti, in un post sul suo account Twitter, oltre a definire l’accaduto un “giorno triste per l’Iran” e confermare le scuse e il profondo rammarico del popolo iraniano alle famiglie di tutte le vittime e alle nazioni colpite, ha affermato che “l’errore umano”, questa volta della contraerea, è accaduto in un momento di crisi causato dall’avventurismo degli Usa.

Insomma, si scusa e si strappa le vesti dopo aver negato per giorni l’evidenza e, quando ormai i fatti e le evidenze sono così schiaccianti da dover ammettere la verità, il Ministro degli Affari Esteri iraniano Mohammad Javad Zarif, con un colpo da maestro dà la colpa agli americani se gli addetti alla contraerea iraniana sono degli incapaci che scambiano un aereo di linea che decolla da un aeroporto civile con un aereo nemico. Forze armate incapaci di gestire una contraerea ma che servono un governo che vorrebbe la bomba atomica. Mohammad Javad Zarif non è però un sprovveduto, anzi, ha esperienza di lungo corso con gli occidentali e sa benissimo che qualsiasi cosa lui o il governo di cui fa parte dicano, viene amplificata o silenziata dalla grancassa mediatica occidentale, ormai specializzata a prendere come oro colato di verità assolute e indiscutibili, tutte le informazioni che arrivano dai governi dittatoriali e sanguinari come il suo.

Sono pronto a scommettere che avrà vasto eco la frase di Zarif che accolla parte delle responsabilità dell’incidente agli Usa, anche se in quella zona non c’erano aerei americani in volo. Il primo ministro del Canada, Justin Trudeau, vale la pena ricordate che 63 delle 176 vittime erano cittadini canadesi, ha chiesto, dopo l’ammissione da parte dell’Iran dell’abbattimento, che Teheran usi “trasparenza e giustizia” per le vittime. Trasparenza e giustizia, due parole importanti che però, ne siamo certi, cadranno nel vuoto cosmico o voleranno in alto su qualche tappeto volante, perché dal momento in cui il governo ucraino, proprietario dell’aereo abbattuto, ha espresso la volontà di inviare sul luogo del disastro degli esperti per eseguire dei rilievi sulla scena del disastro, il governo di Teheran ha pensato bene, fregandosene altamente delle richieste di un governo straniero vittima del disastro, di cancellare ogni traccia dell’abbattimento con i bulldozer e di spostare i detriti.

Questo, lasciatemelo dire, è quanto di più vergognoso si possa fare dopo aver causato la morte di 173 persone. Le immagini che arrivano da Teheran con i rottami dell’aereo che vengono portati via prima che una commissione indipendente possa visionarli, fa tristezza e rabbia al tempo stesso. Tristezza per le povere vittime che hanno avuto la sfortuna di morire in un posto dove non verrà mai resa loro giustizia, e rabbia perché è inaccettabile che un governo, formato da dittatori, che in molti ancora si ostinano a voler far passare come persone serie, si possa permettere di prendere a schiaffi il mondo intero davanti a una tragedia del genere.

Se la stessa cosa fosse accaduta, abbattimento per errore di un aereo passeggeri e cancellazione delle prove del fatto, in qualsiasi altra parte del mondo, avemmo visto cortei di protesta e sedute fiume all’ONU dove sarebbe stata chiesta la testa dei responsabili. In questo caso, invece, visto che il fatto è successo a Teheran, in quel magico posto dove si impicca ancora sulla pubblica piazza e le rivolte degli ultimi giorni sono costate almeno 1500 vittime, tutti zitti, o almeno si deve strillare piano piano, senza far troppo rumore. Leggendo questo mio articolo qualcuno, il Bastiano contrario a tutti i costi, costi quel che costi, non manca mai, obbietterà sicuramente che vista l’ammissione di responsabilità non servono ulteriori indagini. Ecco, a quel Bastiano io rispondo subito e gli dico che dopo aver mentito una prima volta il governo iraniano potrebbe aver ammesso parte, solo parte, delle sue responsabilità proprio per far in modo che non si indaghi oltre.

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