Politiche green

Disastro auto elettriche: il sondaggio che affossa la religione green

Ma quale veicolo alla spina: un americano su due vuole tornare alle auto con motore termico

elettriche

Il boom delle auto elettriche è sempre più un’utopia. Nonostante la grande propaganda, nonostante la potenza della religione green, ad eccezione di qualche realtà in controtendenza, il mercato dei veicoli alla spina è fermo. Anziché crescere esponenzialmente, una situazione di stasi. Da qui lo stop a investimenti miliardari e agli ambiziosi progetti dei colossi del mondo auto. Ma cosa ne pensano i possessori di elettriche? Ebbene, ecco l’ennesima notizia disastrosa per i talebani della galassia verde.

Secondo il sondaggio condotto da McKinsey, che ha coinvolto 30 mila consumatori provenienti da quindici Paesi, negli Stati Uniti quasi cinque proprietari di auto elettriche su dieci al momento di cambiare auto acquisteranno un veicolo con motore a combustione. In soldoni: addio alla tecnologia a batteria, riecco le auto a benzina e diesel. Dati che dovrebbero fare riflettere. E ancora: il 21 per cento degli intervistati a livello globale non vorrebbe mai passare a un veicolo elettrico. Non c’è tutta questa grande attrattività paventata dagli integralisti. Tra le criticità citate, il 33 per cento ha segnalato i “problemi di ricarica”.

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Sono tante e innegabili le preoccupazioni dei consumatori in relazione alle auto elettriche. Abbiamo parlato dei punti di ricarica e in effetti è impossibile biasimare i protagonisti del sondaggio. L’inadeguatezza dell’infrastruttura pubblica di ricarica è lapalissiana: appena il 9 per cento degli intervistati considera che l’espansione dei punti pubblici di rifornimento sia adeguata. E ancora, c’è grande perplessità per quanto concerne i costi di proprietà e la scarsa autonomia dei veicoli a batteria, dettaglio non da poco quando si tratta di trasporto.

Un sondaggio che rispecchia la grande difficoltà del mondo delle elettriche a sfondare in Occidente. Il numero di immatricolazioni di auto a benzina e diesel non può sorprendere e rischia di diventare una certezza, con buona pace di chi pensava di rivoluzionare il trasporto a partire dal 2035. Seguiranno aggiornamenti, ma nemmeno i dazi riusciranno a tracciare un solco…

Franco Lodige, 17 giugno 2024

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