Articoli

Disastro auto elettriche, Northvolt in bancarotta. E l’Ue è esposta con i nostri soldi

Disastro senza precedenti: l’esposizione della Commissione ammonta a 313 milioni di dollari

© kittichai boonpong's Images e Wavebreakmedia tramite Canva.com

Ne parliamo da diverso tempo, ora tutti se ne stanno accorgendo. Nessuno, infatti, potrà più negare il flop delle auto elettriche e di tutto quel mondo fatto di ossessioni green e talebane. Le difficoltà delle case automobilistiche è solo il punto di partenza, a cascata si sta materializzando un disastro irreversibile. Il riferimento è all’annuncio del fallimento di Northvolt, la più grande azienda europea produttrice di batterie per auto elettriche. Un durissimo colpo per le ambizioni industriali del vecchio continente, poiché parliamo di un progetto destinato a diventare un pilastro della transizione ecologica e dell’autonomia strategica, con l’obiettivo di ridurre sensibilmente la dipendenza dai giganti asiatici nel settore delle batterie.

La Northvolt in bancarotta avrà conseguenze economiche e politiche profonde. Basti pensare agli investimenti totalmente in fumo per una serie di scelte distanti anni luce dal reale andamento del mercato. L’ossessione verde ha spinto eccessivamente l’espansione dell’azienda, che non è stata supportata da una domanda sufficiente a giustificarne i costi. Inoltre, l’esponenziale contrazione del mercato europeo delle auto elettriche e la spietata concorrenza dei giganti asiatici hanno dato la mazzata finale, senza dimenticare l’eccessiva dipendenza di Northvolt dai finanziamenti pubblici. Ed ecco un altro punto da non sottovalutare.

Leggi anche:

La Commissione Ue è infatti esposta per 313 milioni di dollari. Soldi nostri, per intenderci. L’ennesimo affare lungimirante, non ci sono dubbi. “Abbiamo supportato diversi prestiti della Banca Europea per gli Investimenti alla fabbrica di batterie di Northvolt. La nostra esposizione attuale ammonta a 313 milioni di dollari, garantiti dal Fondo Europeo per gli Investimenti Strategici” la conferma di Johanna Bernsel, portavoce della Commissione Ue per il mercato interno, durante il briefing con la stampa a Bruxelles, ricordando che le garanzie dell’esecutivo Ue sono coperte dal bilancio comunitario.

Ora la Northvolt mira a ristrutturare il suo debito (da 5,8 miliardi di dollari) e le sue operazioni, mentre il ceo Peter Carlsson ha presentato le sue dimissioni, ammettendo di aver perseguito una strategia di crescita troppo aggressiva. Un errore frutto dell’integralismo verde che ha colpito l’Europa nella sua interezza. Nel confronto con la stampa odierno, la Bernsel ha evidenziato che il lavoro svolto dalla Commissione sulle batterie, specie nel contesto dell’Alleanza europea sulle Batterie (European Battery Alliance), “è stato un successo. Abbiamo raggiunto 30 progetti di gigafactory con una capacità produttiva totale di 167 GWh installati entro il 2023”. C’è da festeggiare insomma. Robe da matti. E, ancora, il target di autosufficienza “rimane una priorità” e si allinea al nascituro Clean Industrial Deal che la nuova Commissione a guida Ursula von der Leyen presenterà nei primi 100 giorni del suo mandato.

Franco Lodige, 25 novembre 2024

Nicolaporro.it è anche su Whatsapp. È sufficiente cliccare qui per iscriversi al canale ed essere sempre aggiornati (gratis)