Perché la sinistra è terrorizzata dalla commissione Covid

Dario Franceschini ha lanciato l’idea di sabotare la commissione di inchiesta: appello colto da tutta l’opposizione con la sola eccezione di Italia Viva

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Franceschini Commissione Covid

La commissione Covid fa paura alla sinistra. O almeno questa è l’impressione se consideriamo gli sviluppi delle ultime ore negli ambienti giallorossi. Lo scontro in Parlamento durante l’approvazione definitiva della Commissione d’inchiesta sulla gestione dell’emergenza sanitaria non è stato un episodio isolato. In vista dei prossimi step, da casa Partito Democratico è arrivata la proposta di boicottare la commissione. Un’idea firmata dal solitamente pacato quanto istituzionale Dario Franceschini e sostenuta da quasi tutta l’opposizione, ad eccezione di Italia Viva. Ma perchè questo atteggiamento? Cosa c’è dietro questo terrore? Non parliamo di un tribunale politico, basta andare a dare uno sguardo alla Costituzione tanto difesa dai compagni: la Carta dedica un intero articolo – l’art. 82 – alle commissioni di inchiesta parlamentari. Eppure la tensione sta salendo.

C’è qualcosa che è meglio non sapere sui soldati russi a Bergamo? Oppure sulle mascherine cinesi? Senza dimenticare gli effetti disastrosi del lockdown sui più giovani, con la chiusura delle scuole. Non possiamo saperlo. Ma ciò che è certo è l’ostruzionismo invocato da Franceschini nel corso del congresso dei Socialisti europei a Roma: “Bisognerebbe disertare la commissione Covid, per evitare un precedente pericoloso, un tribunale politico”. L’idea verrà valutata, ha fatto sapere il Nazareno: per il Pd “le parole di Franceschini esprimono una nostra forte criticità. Il clima non è sereno, dopo Pisa la commissione Covid può diventare un ‘manganello’ contro i precedenti governi“. Una sparata d’autore, in linea con la segreteria Schlein.

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Sul carro dem è salito Azione di Calenda, che negli ultimi giorni ha aperto in ogni modo all’ammucchiata anti-governo. “Ha ragione Dario Franceschini, la commissione Covid andrebbe disertata ed è ciò che Azione farà. Non siederemo in una commissione istituita con un testo di legge che non a caso le impedisce di appurare le responsabilità anche di Regioni, Comuni e ospedali durante la pandemia, ma in compenso si arrogherà le competenze per valutare la bontà del metodo con cui la scienza ha validato i vaccini a livello europeo”, l’annuncio dell’ex renziana Elena Bonetti, ministro del governo Conte II. Non poteva mancare ovviamente +Europa: “La commissione sul Covid è nata male e finirà peggio: non si muoverà su basi scientifiche e neanche di onestà intellettuale o di verità politica, sarà invece una caccia alle streghe in cui si riabiliteranno le tesi no-vax che Lega e Fratelli d’Italia hanno cavalcato irresponsabilmente durante la pandemia”, dice il segretario del partito, Riccardo Magi.

In buona sostanza, per la sinistra la commissione Covid è una farsa che non farà onore alle vittime, una clava politica. Ma ovviamente non è nulla di tutto ciò. L’agitazione però è palese, visibile a occhio nudo. Giuseppe Conte ovviamente è contrario all’iniziativa, stesso discorso per il suo ex ministro della Salute Roberto Speranza. Quest’ultimo utilizzò parole piuttosto dure dopo il via libera alla commissione d’inchiesta, parlando persino di “squadrismo”. Non ci resta che attendere – con interesse – i prossimi step.

Massimo Balsamo, 2 marzo 2024

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