Niente da fare per Roma. Il verdetto di Parigi è stato a dir poco amaro per la Capitale: l’organizzazione di Expo 2030 va a Riad. I mezzi dell’Arabia Saudita hanno avuto la meglio al primo turno con 119 voti, bottino sufficiente per evitare il ballottaggio. Una vera e propria disfatta per la Città eterna, arrivata terza con 17 voti, 12 in meno di Busan.
Un successo clamoroso per Riad, come testimoniato dalla grande festa a Issy-les-Moulineaux: canti tradizionali, baci e abbracci nel Palais des Congrès. Ad aver fatto la differenza è stato il progetto Vision 2030 del principe ereditario Mohammed bin Salman: “L’era del cambiamento: insieme per un futuro lungimirante”. Expo 2030 sarà una grande vetrina per il mondo saudita, mentre la Capitale italiana non potrà coniugare come sperato la manifestazione con il Giubileo 2025.
Ma si tratta soprattutto di una grande occasione persa dal punto di vista economico. Come evidenziato dal Sole 24 Ore, senza l’Expo 2030 è andato in fumo un impatto economico da oltre 50 miliardi di euro, tra cui 18,2 miliardi di effetto economico indiretto a breve e 10 miliardi di effetto economico diretto, tra investimenti pubblici e privati e dei partecipanti. Erano previste presenze per 30 milioni. E abicra, erano state calcolate in 11 mila le nuove aziende che sarebbero state generate e in 300 mila i posti di lavoro creati. L’ennesimo “capolavoro” di Gualtieri.