Ma il bello deve ancora arrivare. Perché non appena l’articolo viene pubblicato online, ecco che viene immediatamente sommerso dalle critiche social. Critiche assolutamente legittime per altro. E allora il Corriere decide per la clamorosa marcia indietro e cambia il titolo del pezzo uniformandolo a quello del cartaceo: “Djokovic: vincente senza bellezza che adesso può perdere tutto”. Ma lo fa solo all’interno del link.
Per fortuna, viene da dire, che in questo paese ci sono ancora delle persone con il sale in zucca. Che, nonostante tutto, non hanno perso la bussola. Che, come genitori d’altri tempi, sono andati dal bambino che voleva riprendersi il giocattolo con le cattive e l’hanno fermato dicendogli di farci giocare un po’ anche il suo amico. Ormai sono i singoli individui il vero cane da guardia della democrazia e in questa vicenda sono riusciti a riportare sobrietà e decoro, caratteristiche tipiche della milanesità, in quello che una volta era il quotidiano espressione di queste grandi virtù meneghine. Se anche Djokovic avesse dato il peggio di sé, è assolutamente in ottima compagnia.