Società

Donne in gabbia, è apartheid islamica. Dove sono le femministe?

Per la festa di fine Ramadan, a Roma, le immagini di donne e bambine rinchiuse in un recinto per non vedere gli uomini pregare

© Зображення користувача Lesia Sementsova tramite Canva.com

Nel frattempo, le foto del Tempo e di Libero sono dedicate all’ultimo giorno del ramadan. Proprio ieri sono stato a Torino ed era praticamente deserta perché molti musulmani stavano festeggiando. È una cosa perfettamente legittima, come quando noi festeggiamo il Natale, e non mi scandalizzo di questo. Però vedendo le foto delle donne chiuse nel recinto perché non possono pregare insieme agli uomini rimango perplesso.

Mi chiedo: dove sono finite le femministe? Dove sono finite quelle che dicevano “se non ora quando”? Dove sono finite le pro-Pal? Dove sono finite le seguaci della sorella di Giulia Cecchettin? Hanno visto le foto? Le donne sono nel recinto perché non possono stare insieme agli uomini a pregare. Dove siete ora che nelle piazze delle nostre città ci sono delle donne che vengono recintate perché non hanno la dignità di poter pregare Dio insieme ai loro mariti o ai loro figli?

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Oggi solo Libero ed il Tempo ne parlano. Dei paladini progressisti anti-discriminazioni che si indignano per delle formalità arcobaleno neanche l’ombra. Eppure c’è qualcuno che racconta che l’apartheid sia in Israele. In queste foto non c’è l’aparheid israeliana, qua c’è l’apartheid nei confronti delle donne. Non ho visto Boldrini, femministe, giornaliste impegnate o articoli sui giornali che ci dicessero che nelle piazze delle nostre città le donne erano in gabbia. Da nessuna parte.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 11 aprile 2024

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