Sono sovranista, dicevo. Già, perché vorrei che, nel bene come nel male, nel giusto come nell’errato, il nostro Paese decida da sé il proprio futuro e le proprie scelte. Non v’è bisogno dell’unità politica per avere buoni – ma che dico, ottimi! – rapporti tra gli Stati o, se vi piace, tra le nazioni. Nazionalismo significa consapevolezza dell’appartenenza ad una realtà oggettiva che è quella che ci accomuna per storia, lingua, tradizioni, cultura, mentalità, costumi.
Nessuna legge, nessuna decisione, né a tavolino né con la forza, potrà cancellare questa realtà. Che è oggettiva e ineluttabile. E il suo contrario non è neanche desiderabile, non foss’altro perché non è neanche divertente. Invoco la nostra autodeterminazione e, per riconquistarla, mi auguro che qualcuno si faccia fondatore, quanto prima, del partito Exitaly.
Franco Battaglia, 2 febbraio 2020