Il podcast di Sallusti

Dopo Soumahoro e Fedez, ecco la nuova regina del Pd

Il podcast di Alessandro Sallusti del 24 febbraio 2023

Dopo Soumahoro e Fedez, forse il Pd ha trovato un nuovo segretario.

È una professoressa. C’è una professoressa a Firenze che invita a vigilare sul ritorno del fascismo e lo fa con metodi fascisti. Che cos’è infatti il fascismo se non l’imposizione di un pensiero unico, il rifiuto delle idee diverse dalle tue, l’uso della forza per imporre le tue?

Ecco, Annalisa Favino, preside del liceo di Firenze, teatro nei giorni scorsi di uno scontro tra studenti di destra e di sinistra, invece che abbassare la tensione ha preso carta e penna per buttare giù una lettera aperta che è benzina sul fuoco.

Uno che cosa si aspetta da un educatore? Mah, io mi aspetterei che dicesse “ragazzi, non è coi cazzotti che si risolvono le questioni, non è la forza dei pugni che misura la forza delle idee, adesso vi sedete intorno a un tavolo e discutete come accade tra persone civili”.

Invece no, la prof ha deciso chi sono i buoni – i ragazzi di sinistra – e chi i cattivi – ovviamente quelli di destra – contro cui è legittima una opposizione e una operazione di rieducazione con le buone o con le cattive. Risultato, tra le file dei ragazzi buoni qualcuno l’ha presa sul serio al punto da minacciare di morte il ministro dell’istruzione Valditara (chissà poi cosa c’entra lui) e pure la premier Giorgia Meloni ha grido di “sei la prima della lista”, slogan che ricorda le condanne a morte pronunciate dal Tribunale del Popolo che ha devastato l’Italia negli anni del terrorismo rosso.

Bene, a questo punto è evidente che il problema dell’Italia non è un fantomatico ritorno del fascismo, bensì l’occupazione ideologica della scuola da parte di una sinistra che è ferma al vecchio slogan “picchiare un fascista non è reato, per la verità aggiornato picchiare uno di destra non è reato”.

La preside in questione è allora il prototipo di questo cancro che sta divorando la società, un mix di faziosità e ignoranza che è assai più pericoloso di qualsiasi mattana possa commettere un ragazzo. E questi poi sono gli stessi che ci fanno lezioni di tolleranza, quelli che si fanno paravento della Costituzione che evidentemente non hanno mai letto, altrimenti saprebbero che tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono uguali davanti alla legge senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione ma soprattutto di opinioni politiche.