Duro scontro a Quarta Repubblica tra Alessandro Rico, giornalista de La Verità, e Angelo Bonelli, parlamentare verde che nei giorni scorsi si è presentato in Aula con due sassi dell’Adige per denunciare il rischio della siccità nel Belpaese. Tema del contendere: la decisione dell’Unione Europea sulle auto elettriche, con l’addio a diesel e benzina e il pannicello caldo degli e-fuel concessi alla Germania.
“Possiamo farla una domanda a Bonelli?”, esordisce Rico. “Ma secondo lei il litio per le batterie dove lo prendono? Per strada? Lei lo sa che l’alluminio per fare il modello elettrico di pickup della Ford – che negli Usa si rivolge a un segmento di fascia altissima – ha avvelenato le popolazioni della foresta amazzonica?”. Il punto, secondo Rico, è che bisogna guardare “il quadro complessivo”, non solo l’emissione di Co2 allo scarico. Le domande sono sempre le stesse e molto logiche: come verrà prodotta l’energia per far andare in marcia le auto elettriche? Come produrremo i milioni di batterie che serviranno a far muovere tutti i nuovi mezzi dal 2025 in poi? E chi ci assicura che, uccidendo il settore automotive, aiuteremo davvero il clima?
Bonelli, ovviamente, non è d’accordo e ci tiene a farlo sapere a Rico. “Lei che cosa propone? L’elettrico ci porta a ridurre l’inquinamento nelle nostre città. E poi la sua auto immette idrocarburi in città, quindi inquina. Vedo che non capisce”. Replica Rico: “Immaginiamo di ritrovarci nel mondo di Bonelli e domani ci svegliamo tutti con l’auto elettrica. Nel frattempo, la Cina che produce energia a carbone compensa completamente le emissioni che noi risparmieremmo se noi domani passassimo all’elettrico. Se il cambiamento climatico è globale, perché noi dobbiamo suicidarci senza risolvere il problema globale?”.
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