Nell’ultima puntata della Zanzara, Giuseppe Cruciani ha commentato così l’aggressione subita dall’agente di polizia attaccato da un marocchino a Milano, la contestazione al ministro della famiglia e l’ultima trovata politically correct che ha coinvolto gli scout americani.
“Allora ragazzi – ha esordito il conduttore – iniziamo con un caso di cronaca. Parliamo di Christian Di Martino, poliziotto di 35 anni, operato d’urgenza dopo essere stato accoltellato da un marocchino presso la stazione Lambrate di Milano. Può succedere, è un fatto di cronaca. Ma leggete il curriculum del marocchino: arrestato nel 2020, denunciato 4 giorni fa, irregolare dal 2002. Doveva essere lì in quel momento? Doveva essere nella nostra Italia? No, signori miei. Doveva essere già stato cacciato a pedate nel culo. Vergogna, vergogna, vergogna”.
Il conduttore di Radio24 ha poi commentato la contestazione subita dalla ministra della famiglia Roccella: “Quattro sfigate femministe, transfeministe, termine che non ho ancora ben capito cosa voglia dire, hanno contestato e costretto alla ritirata il ministro della famiglia Roccella. Io non sono interessato a quello che voleva dire la ministra, ma non si va a interrompere. È stata costretta a ritirarsi per colpa di quattro scalmanati che che hanno cominciano a dire «sul mio corpo decido io», «il governo nega l’aborto», «c’è un genocidio», ecc. Contestano il fatto che il governo dice di fare i figli: che caz** c’entra il presunto genocidio con la natalità? Una cosa incredibile. Qui si vede chi sono i veri fascisti. Se fosse stato contestato qualcuno della sinistra (da gente di destra) avrebbero gridato al fascismo”.
L’ultima cartolina di apertura riguarda l’obbligo per i boy scout americani di cambiare nome per l’inclusione di genere: “I boy scout negli Stati Uniti sono costretti a cambiare nome per questa minchia di inclusione. Per la parità di genere si chiameranno Scouting America. Porca tro** ragazzi. Vaffancu** va”.