Dopo Napoli, Roma, dopo Roma, Torino, Milano, ma anche Trieste. L’Italia non ne può più e scende in strada contro le restrizioni. I non garantiti, i ristoratori, i gestori di locali e palestre, che in larga maggioranza hanno sempre rispettato le regole anti Covid, ora ricevono una mazzata dall’ultimo dpcm, che impone la serrata a fitness e nuoto e il “coprifuoco” alle 18 per aperitivi e cene.
Le manifestazioni si accendono, vengono infiltrate da estremisti e facinorosi, degenerano in scontri con la polizia. Si possono tenere distinte le due anime della protesta, come dice Mario Giordano? O è troppo facile puntare il dito stando calduccio in un salotto tv, come ammette Roberto Arditti? Il dibattito di ieri a Quarta Repubblica, mentre il Paese abbandona i canti sui balconi e comincia a occupare le piazze.