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Draghi confessa: “Il governo creato da Mattarella”

Il premier ha comunicato che i governi non si formano più con accordi politici, bensì vengono “creati” dal Colle

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Oramai, dopo due anni di libertà vigilata di massa, mi aspetto di tutto, persino che un premier in carica avalli il ruolo di factotum assunto dal riconfermato presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.

Durante la conferenza stampa di venerdì scorso, rispondendo ai giornalisti che chiedevano lumi circa il suo duro richiamo nei riguardi della maggioranza, così si è espresso Mario Draghi: “Ieri ho semplicemente ricordato quello che è il mandato del governo, creato dal presidente della Repubblica, per affrontare certe emergenze e conseguire certi risultati.”

Ora, in sostanza, l’ex capo della Bce ha comunicato al Paese che i governi non si compongono più tra accordi preliminari tra le forze parlamentari, bensì essi vengono “creati” dall’inquilino del Colle e il Parlamento è solo chiamato a ratificarne la nomina. Inoltre, cosa ancor più inquietante, il mandato di chi esercita il potere esecutivo non è più conferito dalle urne, per via indiretta, e dal Parlamento attraverso un voto di fiducia. Ma è ancora il capo dello Stato a indicare gli obiettivi da raggiungere.

E tutto questo impressionante stravolgimento di una già fragile impalcatura costituzionale, letteralmente frantumata durante la pandemia, viene implicitamente giustificato dalla strana emergenza di una malattia che risulta mortale, anche senza vaccino, per una ridottissima aliquota della popolazione.

In tal modo Draghi ha, se ce ne fosse ancora bisogno, confermato l’evidente trasformazione in atto del nostro sistema democratico, con un presidente della Repubblica che ha assunto un ruolo assolutamente centrale. Per usare una terminologia calcistica, egli da semplice arbitro, garante della Costituzione, è arrivato a rivestire anche il duplice ruolo di allenatore e regista in campo.  E il fatto che, a quanto pare, quasi nessuno nel caravanserraglio dell’informazione abbia avuto qualcosa da eccepire in merito alla citata frase di Draghi, la dice lunga sulla condizione democratica di un Paese che pare aver perso completamente la bussola.

Claudio Romiti, 19 febbraio 2022