Giorgia Meloni e Mario Draghi si incontrano a Palazzo Chigi e fanno il punto della situazione politica, economica ed europea. “Al centro del lungo colloquio – si legge in una nota del governo – un confronto approfondito sul Rapporto sul futuro della competitività europea presentato da Draghi, che contiene secondo il Governo diversi importanti spunti, tra cui la necessità di un maggiore impulso all’innovazione, la questione demografica, l’approvvigionamento di materie prime critiche e il controllo delle catene del valore e, più in generale, la necessità che l’Europa preveda strumenti adatti a realizzare le sue ambiziose strategie – dal rafforzamento dell’industria della difesa fino alle doppie transizioni – senza escludere aprioristicamente nulla, compresa la possibilità di un nuovo debito comune. Priorità condivise che rispecchiano anche il lavoro portato avanti dal Governo in Italia e nelle Istituzioni europee”
Le fonti fanno sapere che Draghi e Meloni si terranno in contatto nei mesi a venire. Il dialogo tra i due esponenti assume un’importanza cruciale non solo per il contenuto ma anche per il contesto in cui si colloca, in un’epoca di sfide significative come la ripresa economica post-crisi. In fondo, il “report Draghi” è stato posto anche da Ursula von der Leyen alla base del programma politico della neonata Commissione. Da quanto emerso, il rapporto di Draghi pone un forte accento sulla necessità di accompagnare gli obiettivi ambientali europei con investimenti mirati e un piano d’azione coeso, per evitare di compromettere la competitività e lo sviluppo economico.
“Come correttamente ha sottolineato Mario Draghi nel suo rapporto sulla competitività europea, gli ambiziosi obiettivi ambientali dell’Europa devono essere accompagnati da investimenti e risorse adeguati da un piano coerente per raggiungere – aveva detto questa mattina la Meloni – altrimenti è inevitabile che la transizione energetica e ambientale vada a scapito della competitività e della crescita. Anche questa è una cosa che mi sono permessa di far notare varie volte in pensieri europei e cioè che non ha molto senso dotarsi di alcune strategie e poi non creare gli strumenti per realizzare quelle strategie. Perché senza gli strumenti, banalmente, le cose alla fine non si riescono a fare”.
L’incontro ha altresì evidenziato il ruolo fondamentale del settore privato nella promozione della crescita e dello sviluppo economico. Queste considerazioni si inseriscono in un dibattito più ampio sulle politiche economiche ottimali per stimolare una ripresa forte e sostenibile, che possa soddisfare sia le necessità a breve che quelle a lungo termine. Un precedente incontro tra Draghi e Marina Berlusconi aveva già messo in luce la consapevolezza comune sull’importanza di mobilitare le risorse produttive nazionali nel processo di ripartenza.