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Cosa succede?

Draghi, mistero sul cdm convocato d’urgenza

Mario Draghi convoca i ministri a Palazzo Chigi. Nessuno sa quali siano i motivi. All’Odg ci sono “comunicazioni”

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Cosa sta succedendo? Che tiri una brutta aria nella maggioranza di governo non è certo una novità. Basta fare un po’ di cronistoria di questi ultimi giorni. La tensioni tra Draghi e il centrodestra su delega fiscale e riforma del catasto. I malumori leghisti e grillini sui tre decreti di invio delle armi all’Ucraina. I problemi di tenuta delle coalizioni che reggono il governo, sia a destra che tra i progressisti. E infine la bega della Commissione Esteri, dove Italia Viva, Forza Italia e Carroccio hanno giocato un tiro mancino a Giuseppe Conte che ha evocato la nascita di una “nuova maggioranza”. Giusto per fare qualche esempio.

Mario Draghi insomma traballa. In giro c’è chi sostiene che la sua pazienza sia finita. E si vocifera addirittura una crisi di governo. Possibile?

Certo per far cascare Supermario dalla poltrona di Palazzo Chigi bisogna prima fare i conti con l’oste, ovvero con Sergio Mattarella. E mandare gambe all’aria il “governo di unità nazionale” mentre il mondo è sottosopra per la guerra in Ucraina, non è cosa semplice. Però le frizioni interne alla maggioranza ci sono. Draghi appare tutt’altro che contento. E ora forse i nodi stanno venendo al pettine.

È ancora presto per dirlo, ma forse un segnale sta arrivando in questi istanti. Per le 18 infatti è stato convocato d’urgenza un Consiglio dei ministri (di per sé cosa già molto strana). A rendere il mistero ancora più fitto c’è il fatto che i ministri sono all’oscuro del perché Draghi li abbia convocati a Palazzo Chigi. Quali “comunicazioni” dovrà fare?

Per il Corriere al centro della riunione ci sarà il dl Concorrenza, decreto fondamentale per permettere all’Italia di accedere ai fondi del Pnrr europeo. I partiti ne bloccano l’esame (basti pensare ai balneari) e così pare che Draghi abbia deciso di richiamarli all’ordine. La sintesi è: “Se i partiti non ritrovano il senso di responsabilità, potrebbe aprirsi il tempo della crisi di governo“. L’esecutivo è talmente sull’orlo di un burrone che ormai sembrano quasi tutti attendere che uno dei “colleghi” trovi il coraggio di dare la spinta finale. E far scattare la valanga.