Difficile giudicare un presidente del Consiglio che arriva in piena pandemia, ma sicuramente di lui abbiamo capito che non vuole intralci dal Parlamento, dopo una legge finanziaria che presidenti della Camera con più autorevolezza avrebbero rispedito a Palazzo Chigi. A lui nessuno imputa neanche la lenta ma inarrestabile risalita dello spread, i centinaia di decreti attuativi e il record sulle questioni di fiducia, pur con una maggioranza parlamentare larghissima.
Queste mancanze di collegialità possono essere dimenticate al Quirinale? Rino Formica dice di no, “in lui prevale la cultura dei banchieri, che non hanno visione di lungo periodo”. Chi tifa Draghi spinge sull’esempio di Ciampi che, tuttavia, veniva da una militanza politica giovanile nel Partito d’Azione e aveva percorso tutti i gradini di via Nazionale. Se arrivasse al Quirinale, con Pnrr nel caos e pandemia fuori controllo, magari “Mario Altrove” potrebbe chissà reclamare per l’Italia perfino la Troika, così francesi e tedeschi sarebbero contenti. Missione compiuta, direbbe dal suo ‘buen retiro’ Angela Merkel.
Luigi Bisignani, Il Tempo 9 gennaio 2022