Politica

Draghi pigliatutto sulle partecipate: ecco chi lo consiglia - Seconda parte

Alla faccia dei partiti, il premier si prepara a una tornata di nomine nelle aziende di Stato. Dà retta solo a una persona. Il retroscena di Luigi Bisignani

Ma se Cingolani ha fatto ridere il Parlamento, il ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini e il direttore generale del Demanio Alessandra Dal Verme sono al centro di molti interrogativi a Bruxelles e a Roma. Il terribile olandese Herald Ruijters, direttore generale dei Trasporti Ue, prima di dare il via libera ai quasi ottanta miliardi di fondi del Pnrr nel suo settore, vuole controllare puntigliosamente a che punto sono i progetti previsti, per ora sembra solo su carta, per le infrastrutture di collegamento, il cosiddetto “ultimo miglio” e quelle sull’elettrificazione delle banchine. Mentre al Demanio tutti ghignano per l’ultima trovata di Alessandra Dal Verme, cognata del commissario Ue Paolo Gentiloni. Lady Demanio, infatti, in accoppiata con la “vigilessa di Renzi” Antonella Manzione, sempre a mezzo servizio con la ministra Elena Bonetti, grazie alla silenziosa complicità del Consiglio di Stato, stanno facendo fuoco e fiamme per accaparrarsi la gestione degli yacht e delle ville di lusso sequestrate ai russi, nonostante abbiano ben chiaro, almeno si spera, che non sono utilizzabili per la prossima stagione estiva.

Ma queste vicende sono per Draghi vere e proprie “peanuts”: Christine Lagarde, infatti, ha appena annunciato che la Bce non comprerà altri titoli di Stato dei paesi europei e così l’Italia si avvia verso un deficit di bilancio molto più grande del previsto. Con l’inflazione al 6% è difficile che i rendimenti dei BTP rimangano intorno al 2% e, a quel punto, gli italiani potrebbero all’improvviso rendersi conto che anche i draghi possono diventare dei piccoli caio.

Luigi Bisignani Il Tempo 20 marzo 2022

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