La periferia di Roma, Cesano, è stata il teatro di un terrificante racconto di violenza e privazione di libertà. La vittima, una ragazza tedesca all’epoca dei fatti di appena 17 anni, è stata oggetto di continue torture e violenze sessuali da parte di due aguzzini pakistani, Ali e Yasir, rispettivamente 29 e 39 anni, i quali l’avevano resa prigioniera in un agriturismo della campagna romana.
Raccontando questa agghiacciante vicenda, come riportato dal Messaggero, si evidenzia che la giovane ha vissuto un vero e proprio incubo per due anni. Le vittorie nelle battaglie legali risultano essere un’esigua consolazione rispetto al calvario inflitto alla ragazza. Uno dei due predatori, Ali, è stato condannato in modo definitivo con il rito abbreviato per una serie di crimini tra cui violenza sessuale, sequestro di persona, lesioni personali e maltrattamenti in famiglia, tutti aggravati dalla minore età della vittima. Ieri invece si è tenuta l’udienza del processo ai danni di Yasir, imputato per gli stessi reati.
L’episodio del sequestro della 17enne pare risalire al 2019. In quel periodo, la giovane aveva lasciato la sua famiglia in Germania e si era trasferita in Italia con Ali, che aveva sempre detto di essere il suo fidanzato. Questo trasferimento, apparentemente un’esperienza all’estero tipica per molti coetanei, era in realtà l’inizio di un sinistro calvario. Dopo l’arrivo a Roma, la 17enne è stata portata in un agriturismo situato alle porte della città da Ali, dove li attendeva Yasir, un collega di Ali che lavorava come stalliere. Dopo averla sequestrata, i due uomini le hanno sottratto i documenti e distrutto il suo cellulare, tagliando ogni collegamento con il mondo esterno. Nonostante i continui maltrattamenti, la ragazza ha cercato di reagire, riuscendo a trovare un altro smartphone, ma i suoi carcerieri le hanno negato l’uso di una Sim. La violenza inflitta alla povera ragazza non ha conosciuto limiti: Ali e Yasir l’avrebbero costretta a subire continuamente abusi, senza pietà, e hanno usato il suo corpo come posacenere per le loro sigarette.
Solo nel maggio del 2021, l’orrore di questi due anni è stato interrotto grazie all’intervento di un automobilista che ha notato i due maltrattare la ragazza e ha chiamato il 112. “Ero in macchina e ho visto due uomini che la strattonavano per le braccia. Ho chiamato subito il 112 – ha raccontato il testimone – Poi sono tornato indietro e le ho chiesto se andasse tutto bene. Lei aveva lo sguardo atterrito, ma non rispondeva. Uno dei due ha detto di essere suo marito. Non gli ho creduto e ho offerto alla ragazza un passaggio: lei è salita in auto e mi ha ringraziato in inglese. Poi l’ho accompagnata dai carabinieri”.La ragazza è stata finalmente liberata e ha potuto tornare a godersi la libertà che le era stata negata per così tanto tempo.