Eleonora Evi, deputata e membro del partito dei Verdi, ha recentemente annunciato le proprie dimissioni e oggi, in una dura intervista rilasciata al “Corriere della Sera”, spiega i perché di questa scelta. Durante la discussione con Maria Teresa Mieli, Evi ha espresso la sua frustrazione e insoddisfazione per il modo in cui si è sentita trattata all’interno del partito, accusando il collega Angelo Bonelli di comportamento patriarcale e maschilista. “Non posso avere un ruolo di contorno rispetto al leader uomo”, ha rivelato Evi con amarezza, continuando a spiegare che il movimento per cui si è candidata non era più quello che lei conosceva. “I Verdi ormai sono il partito di Bonelli.”
La maternità della Evi
L’onorevole ha dichiarato di essersi sentita emarginata non solo per cause legate al genere, ma anche alla maternità: “Sono stata oscurata – è l’accusa – perché pur continuando a lavorare ero meno presente in Aula”.
Tra i punti di rottura, Evi racconta un incidente riguardante un disegno di legge sulla carne coltivata. “Io ho lavorato sull’obbrobrioso disegno di legge del governo sulla carne coltivata… Ho fatto le dichiarazioni di voto, gli interventi. Insomma, me ne sono occupata molto e il mio partito ha preferito dare spazio e visibilità a un breve discorso di Bonelli invece di prendere in considerazione il mio lavoro.”
Le dispute sul leader più presente
Un’altra situazione che ha portato alla decisione della Evi di lasciare è stato un post sui social di Europa Verde che sottolineava come Bonelli fosse leader più presente in Parlamento, nonostante in realtà fosse lei a detenere quel titolo. “Quando l’ho fatto notare, è stato fatto un nuovo post con le foto di entrambi e con la scritta ‘I leader più presenti'”. Ma, lamenta Evi, la cosa dimostrerebbe disparità di trattamento. “Se il leader più presente è un uomo merita un post tutto per sé, se invece si tratta di una donna, nel post dobbiamo essere per forza in due?”.
Le tensioni interne ai Verdi
Le tensioni sono ulteriormente crescendo durante le amministrative di Brescia, dove Evi sostiene di essere stata emarginata per aver difeso una posizione diversa da quella di Bonelli. “Se la mia posizione differente ha come conseguenza quella di oscurare completamente il mio ruolo di co-portavoce significa che Europa verde ha un problema.”
E mentre la sua tessera è scaduta, Evi ha assicurato che rimarrà nel gruppo dell’Alleanza verdi-sinistra, il gruppo con cui è stata eletta. Nonostante la delusione e la frustrazione, la deputata afferma che la sua battaglia non è finita.