Scontro al vetriolo tra Alessandro Sallusti e Massimo Cacciari. La lite è andata in onda a Otto e Mezzo condotto da Lilli Gruber. Il giornalista e il filosofo, già sindaco di Venezia, si sono scornati sull’approvazione del decreto lavoro del Primo Maggio. Per Sallusti i sindacati e tutti gli italiani dovrebbero ringraziare per il taglio del Cuneo Fiscale da parte dell’esecutivo Meloni. Per Cruciani invece no, o meglio non basta.
“Io sto assistendo a un dibattito surreale – attacca Sallusti – Io penso che oggi un italiano di destra o di sinistra dovrebbe essere contento per il fatto che il governo mette 100 euro netti nelle buste paghe di milioni di lavoratori. Dovremmo stappare champagne e invece sosteniamo che sia in ritardo”. Ma ritardo di cosa? Secondo il direttore di Libero, l’indugio riguarderebbe quanto non fatto dalla sinistra in questi anni al governo, attenta com’era a parlare di diritti dei trans e meno alle necessità di chi si spacca la schiena ogni giorno.
Ed è qui che interviene Cacciari per far notare che neppure i governi di centrodestra del passato hanno risolto i problemi. “Certo che sono contento della riduzione del cuneo fiscale”, spiega. “E allora lo dica”, lo incalza Sallusti. “Ritengo però non sia sufficiente – replica piccato il filosofo – Ha seguito quello che ho detto? Per fare riforme serie servono altre risorse, occorrerebbero manovre fiscali su cui voi di destra avete tabù totali”.
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