“È colpa dell’albero”. L’inchiesta sul Bayesian: “Ecco perché è affondato”

Il New York Times offre una soluzione al naufragio che ha portato alla morte di Mike Lynch e di altre 6 persone. Il portellone di poppa era chiuso, ma…

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La tragica fine del magnate inglese Mike Lynch e altre sette persone, tra cui sua figlia Hannah, a seguito del naufragio dello yacht di lusso Bayesian, potrebbe essere stata causata da un difetto strutturale alla nave. Un’inchiesta del New York Times svela infatti che la discrepanza tra il Bayesian e altre imbarcazioni del medesimo modello realizzate dal cantiere italiano Perini Navi potrebbe aver giocato un ruolo cruciale nell’incidente. La causa nel naufragio sarebbe proprio quell’albero enorme che era il vanto dello yacht ma che avrebbe reso l’imbarcazione instabile e vulnerabile al ribaltamento.

L’inchiesta del New York Times

I giornalisti del NYT hanno analizzato documenti tecnici e modelli computerizzati ed hanno scoperto che le differenze tra i dettagli strutturali del Bayesian rispetto ad altri yacht della stessa serie potrebbero aver reso meno stabile l’imbarcazione. Il Bayesian, come noto, disponeva di un unico albero, anziché due come le altre nove navi della stessa classe: questa variazione nell’architettura del veliero avrebbe compromesso l’equilibrio della nave, culminando nel ribaltamento che avrebbe preceduto l’affondamento. Il principale indiziato secondo il NYT è dunque quell’altissimo palo di alluminio: 72 metri per 40 tonnellate. “Documenti tecnici ottenuti dal Times e simulazioni al computer mostrano che il Bayesian era suscettibile ad essere abbattuto durante una tempesta e che sarebbe affondato rapidamente”, scrive il giornale.

A chiedere la modifica sarebbe stato il proprietario dello yacht, una richiesta che avrebbe costretto gli ingegneri ad apportare alcune modifiche tecniche come rivedere la posizione della zavorra, concentrata sul retro dello scafo anziché uniformemente lungo il fondo della barca. Tra gli altri punti deboli ci sarebbero le porte di vetro sul ponte (che avrebbero permesso all’acqua di entrare) e le prese d’aria vicine alla linea di galleggiamento. Come già fatto in precedenza, tuttavia, l’ad di Italian Sea Group, Giovanni Costantino, ha ribadito che se correttamente gestito il Bayesian sarebbe stato “inaffondabile”.

Il portellone di poppa

Le perplessità riguardo al disastro del Bayesian non sono nuove. Già in un’esclusiva di Quarta Repubblica erano stati rivelati misteri e dettagli inquietanti emersi dai filmati realizzati dai sommozzatori del Comsubin. Nei video, infatti, si vede chiaramente la porta stagna della sala macchine chiusa così come appare chiuso anche il portellone di poppa, in un primo momento considerato uno dei possibili motivi dell’affondamento. Una cosa è certa: per far affondare una barca occorre che due dei suoi scompartimenti si riempiano di acqua. Da dove è entrata, dunque? Escluso il portellone, come ha fatto una nave di quel tipo a ribaltarsi, imbarcare acqua e quindi colare a picco?

Tutte le domande sul Bayesian

Le domande, sul caso, si sprecano. Una su tutte: le condizioni meteo sono state valutate correttamente? Secondo: l’equipaggio era pronto ad affrontare una situazione simile? Se sì, perché non tutti gli ospiti sono stati in grado si salvarsi? Terzo: il motore è stato acceso per far fronte al vento? Dalle immagini pubblicate da Quarta Repubblica, sembra di no: la leva motore pare indicare che dalla sala macchine nessuno abbia azionato i motori, permettendo al Bayesian – così come il Sir Robert Baden Powell lì vicino – di affrontare la tempesta. La Procura di Termini Imerese, nel più stretto riserbo, continua a cercare risposte, mentre il mare di fronte a Porticello cela ancora il veliero, sorvegliato dalle autorità italiane.

La tragedia ha posto anche domande circa il contenuto che Mike Lynch trasportava con sé. Un hard disk recuperato dai sommozzatori potrebbe contenere informazioni di grande rilevanza, forse legate al mondo dell’intelligence internazionale.

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