Chissà cosa avrebbe detto Luigi Di Maio 2, l’inflessibile e l’austero, a Luigi Di Maio 1, il dissipatore allegro che ha previsto di regalare 8 miliardi all’anno agli sdivanati di tutto il Belpaese. E parliamo di un provvedimento meramente sussidiario, tutto bruciato in spesa corrente, non di uno choc che ha anche valenza d’investimento produttivo sulle famiglie e sulle imprese, sul sistema-Paese, come la flat tax. Niente, nell’universo parallelo della DiMaionomics i sussidi sono previsti e anzi auspicabili, più sono compulsivi meglio è. L’abbattimento delle tasse invece è da sconsigliare, o comunque da soppesare alla virgola. A questa tardiva e inverosimile reincarnazione di Moscovici, facciamo sommessamente notare che se Luigi Di Maio 1 non avesse deciso di dare la paghetta a tutti i nullafacenti d’Italia a spese dei contribuenti, di “coperture” per una forma (seppur parziale e integrabile) di flat tax manco si dovrebbe parlare.
Giovanni Sallusti, 24 giugno 2019