È di sinistra e paladina Lgbt, ma elogia Meloni: valanga di fango

Il caso di Cathy La Torre emblematico di un certo modo di (non) ragionare. “La premier? Piaccia o no: dà una pista a tutti”. E giù l’accusa di tradimento

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cathy la torre

Puoi essere femminista, attivista Lgbt, contro il patriarcato, vicina al Pd, ad Avs o Rifondazione comunista, guerrigliera dei diritti civili, ma guai a fare un complimento pur con distacco a Giorgia Meloni o finisci nel tritacarne dei social e del loro modo di (non) ragionare. Succede che Cathy La Torre, avvocata bolognese di quelle che l’antirazzismo e l’antisalvinismo ce l’hanno nel sangue, lecito ovviamente, rilascia un’intervista al Foglio in cui riconosce “il talento politico e comunicativo” dell’attuale premier. Non solo. Ammette che “Giorgia fa un altro campionato”, che “la sinistra insegue su tutto e a fatica”, che “lei è inarrivabile” a tal punto che se Elly Schlein e soci non si danno una sveglia “ce la troviamo al governo ancora per tanti anni”.

Sia chiaro, non era un ednorsment e neppure una dichiarazione di voto. Anzi: Salvini non può vederlo neppure da lontano, gran parte de ministri neppure, ritiene che FdI non sia tolto ancora “il mantello del passato” e che il governo dovrebbe approvare lo Ius Scholae, il suicidio assistito, le unioni di fatto eccetera eccetera eccetera. Però questo non le impedisce di vedere l’ovvio, ovvero che Meloni è una “leader moderna e femminile“, ha avuto coraggio e “ora anche sulla comunicazione non ha rivali”. Saluti ai suoi competitor. “Quando c’è da contestare, lo  si fa. Ma quando c’è da applaudire, ci vuole onestà intellettuale”.

L’intervista, va detto, è interessante. Ma ancor di più lo sono state le reazioni al post che promuoveva il colloquio col Foglio. Le affermazioni dell’avvocata hanno dato vita a un vero e proprio tumulto nei social media, dove utenti hanno espresso il loro disappunto, spesso sfociando in commenti estremamente critici. I social si sono trasformati in un vero e proprio campo di battaglia, con le parole di La Torre analizzate e spesso strappate dal loro contesto originario. Frasi come “Michela si rivolterebbe nella tomba” e “Sembra una barzelletta” sono state indirizzate all’avvocata, evidenziando un ambiente di discussione che predilige l’attacco personale alla riflessione.

Nonostante le critiche, La Torre ha mantenuto una posizione ferma. E ha risposto a tono, sottolineando l’importanza di informarsi a fondo prima di formulare giudizi. “L’unico imbarazzo qui è sputare merda su qualcuno senza manco la decenza di aver letto l’articolo,” ha replicato alle critiche, evidenziando un problema nel dibattito politico: la mancanza di analisi dettagliate e di un pensiero critico aperto al dialogo. “Che sia io o un’altra persona varrebbe lo stesso identico ragionamento. Ho espresso una riflessione articolata in un lungo pezzo di Gottardo. Ieri si poteva leggere una assai interessante riflessione di Ritanna Armeni. Quel che ho detto è che la comunicazione di Meloni è spiazzante e a sinistra inseguiamo. Che con grande stupore girando per le scuole incontra molti giovanissimi che si rivedono in quel modello. Che Meloni vive una vita ‘tradizionale’ nei suoi affetti e dunque la sua azione di governo dovrebbe essere conseguente affrontando subito alcuni temi come adozione, cittadinanza, coppi di fatto, fine vita. Che lei sta utilizzando con scaltrezza la comunicazione restando su un piano istituzionale mentre il resto del suo partito naviga ancora nel più becero rigurgito fascista”. Ma niente da fare. I social ormai sono in tumulto. Guai ad elogiare Giorgia Meloni, anche per l’ovvio. O ti fanno a pezzetti.

Franco Lodige, 31 agosto 2024

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