La Guida suprema dell’Iran, Ali Khamenei, durante la preghiera del venerdì a Teheran, ha tenuto un discorso che fa ben intendere che ciò che orienta l’anima di questi terroristi ha poco a che fare con il desiderio di giustizia per il proprio popolo.
Khamenei ha definito “ogni attacco a Israele un servizio all’umanità”, considerando legittimo l’attacco del 7 ottobre. Ha colto l’occasione anche per commemorare l’ex leader di Hezbollah, Hassan Nasrallah, ucciso in un raid di Israele a Beirut, aggiungendo che “la resistenza prosegue”.
“Resistenza”, una delle parole, insieme a genocidio, che viene più abusata da un anno a questa parte.
Stuprare donne, sgozzare bambini, che visione singolare di resistenza. Anche l’attentato di martedì sera a Jaffa sarebbe stato un atto di resistenza. Ma l’unico sentimento da cui sono mossi questi miliziani è l’odio verso Israele e gli Israeliani, non c’è niente di nobile nelle loro intenzioni. Non si tratta di metodi sbagliati per perseguire interessi legittimi.
Stiamo assistendo ad una guerra tra uno stato democratico, quale è Israele, e dei fanatici religiosi senza principi, immorali, privi di etica. Non devono rispondere all’opinione pubblica, tanto meno al diritto internazionale. È difficile giocare pulito con chi gioca sporco.
Il numero di civili morti in seguito alle risposte di Israele fa piangere il cuore a chiunque ne abbia uno. Ma questo dovrebbe alimentare soprattutto il disprezzo per coloro che usano come scudi umani donne e bambini, non delegittimare la risposta di Israele.
Come può essere garantita una pace duratura finché queste organizzazioni terroristiche esisteranno? Come potrà mai esserci libertà nelle regioni in cui governano i fondamentalisti islamici?
Dove c’è radicalismo islamico non esiste libertà, non esiste democrazia, non esiste giustizia. Un mondo senza questi soggetti è un mondo più libero, più democratico, più giusto. Per questo motivo Israele non sta combattendo una guerra importante solo per il Medio Oriente, ma anche per l’Occidente, il quale ha pagato, e paga tutt’oggi, un prezzo salato per avere a che fare con chi trasforma la religione nell’unica legge a cui sottostare.
Massimiliano Bertagna, 7 ottobre 2024
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