“È inaccettabile”. Sgarbi inchioda Sala sulla Scala

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Non si tagliano i costi a danno delle maestranze, ma eliminando regie dispendiose e faraoniche. Hanno ragione i sindacati: il dimezzamento dei fondi ai teatri da parte degli enti locali è inaccettabile. Esorto il presidente della Regione Attilio Fontana, che mi ha gentilmente invitato alla prima della Scala, a sollecitare il Comune di Milano che si è manifestato con questa inammissibile dichiarazione del sindaco Sala: «Ai sindacati che dicono ‘la cultura non si tocca’, io rispondo: allora tocco il trasporto pubblico per i disabili, tocco gli asili?»

Una contrapposizione inaccettabile. La cultura è, nella legge, considerata un bene primario per impedire la “disabilità” dei cervelli di cui molti politici danno prova. Il problema infatti è l’equa distribuzione dei fondi, insufficienti per il rispetto dei dipendenti e delle maestranze, mentre i costi di regie faraoniche e incontinenti sono sproporzionati, e le produzioni limitate alla sola Scala, senza condividere i costi con altri teatri, pure enfatizzando il mirabile magistero di registi stranieri. Le regie milionarie sono uno scandalo ovunque, ma in particolare in un Paese creativo come l’Italia.

Straniero, tra l’altro, è anche il Sovrintendente. Sarà opportuno quindi ripensare al rapporto tra il teatro, la creatività e il popolo, e anche valutare l’indicazione di un nuovo Sovrintendente. Attenzione: nulla contro gli stranieri. Ma per quel che riguarda due simboli assoluti dell’Italia davanti al mondo, due valori nazionali, gli Uffizi, dove pure ha operato un ottimo direttore tedesco, e la Scala, non s’intende perché non si possa, anzi non si debba, indicare un italiano.

Ne ho parlato anche con Riccardo Muti, che vuole fermamente in Italia le spoglie del grande Cherubini, sepolto a Parigi, al Pere Lachaise. Per la Scala un musicista italiano vivo è possibile. Da troppi anni il Sovrintendente della Scala è uno straniero. Perché non il Sindaco straniero, allora?

Vittorio Sgarbi, 7 dicembre 2022

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