Vittorio Feltri non è uno facile alla commozione: tagliante nei suoi articoli, geniale nelle polemiche. Ma la morte di Silvio Berlusconi ha colpito tanti, soprattutto chi ha potuto lavorare per lui.
Oggi il direttore editoriale di Libero è stato intervistato dal Tg1 per raccontare il suo rapporto con il Cavaliere, ma anche successi e impatto politico del leader di Forza Italia nel mondo dello sport, in quello editoriale, televisivo e politico. “Dopo aver appreso la notizia – ha detto Feltri – mi sono fermato a bere un caffè in un bar come faccio tutte le mattine e devo dire che tutte le persone che ho incontrato, indipendentemente dal loro pensiero politico, hanno avuto tutte parole di ammirazione e di dolore per la scomparsa di Berlusconi”. Per Feltri “deve scattare una sorta di lutto nazionale, perché Berlusconi è stato l’uomo che, più di qualsiasi altro, ha dato di più nella sua vita. Non ha sbagliato un colpo. Era un uomo eccezionale”.
@zniuzz Vittorio Feltri piange in diretta commuovendosi per la morte di Silvio Berlusconi #silvioberlusconi #berlusconi #feltri #vittoriofeltri
Il lutto nazionale, nei fatti, ci sarà: lo ha disposto il governo Meloni per il giorno del suo funerale. Le bandiere degli uffici pubblici e delle ambasciate saranno poste a mezz’asta. “Io gli sono molto grato – ha concluso, commosso, Feltri al Tg1 – Ho lavorato per lui ed è stato il miglior editore che abbia mai conosciuto. Non mi ha mai scocciato, non mi ha mai chiesto niente, ma mi ha addirittura fatto diventare ricco. E di questo gli sono naturalmente grato e sono commosso per la sua morte perché credo che sia venuto meno anche un amico”. La voce del direttore era spezzata dal pianto.