Cronaca

E Parenzo assaggia i “compagni” contestatori: “Non parli, fascista”

Il giornalista contestato alla Sapienza dai centri sociali: “Urlano Palestina libera e che un sionista non può parlare”

contestato sapienza david parenzo

All’Università La Sapienza di Roma di nuovo la censura. Stavolta non contro Papa Ratzinger né contro Daniele Capezzone: la vittima si chiama David Parenzo, noto giornalista e conduttore, in teoria dell’irreprensibile pedigree progressista ma evidentemente non abbastanza per gli standard dei collettivi rossi. La sua pecca: essere ebreo. E infatti all’evento, organizzato dal Corriere e Le Contemporanee insieme ai ragazzi di Alleanza Universitaria, l’accoglienza riservata a Parenzo è stata tutt’altro che serena.

Un gruppo di studenti, esibendo una bandiera palestinese, ha dato il via a una vibrante contestazione, etichettando il giornalista con aggettivi quali “razzista” e “fascista“. I momenti di tensione si sono intensificati rapidamente, tanto che Parenzo ha ritenuto opportuno documentare la situazione tramite un video sul suo profilo Instagram, mostrando le reazioni accese del pubblico studentesco.

Le critiche mosse nei confronti di Parenzo facevano riferimento, in particolare, ad una presunta tendenza a manipolare il tema dei diritti delle donne per giustificare atti di violenza in Palestina. Il giornalista ha risposto evidenziando la mancanza di movimenti a sostegno delle donne e dei diritti LGBT+ a Gaza, invitando a un confronto diretto sul palco. Ovviamente senza successo. “Non mi vogliono far parlare”, si sente dire Parenzo in un video. “Lei è un razzista e usa la questione femminile strumentalizzandola per giustificare il genocidio in atto in Palestina come ha fatto con l’Afghanistan e l’Iraq – lo accusa una ragazza – Lei non ha spazio e legittimità politica per parlare qua”.

I contestatori hanno cercato di bloccare gli accessi alla sala del dibattito, utilizzando pugni e oggetti per battere contro porte e finestre, accompagnati da slogan come: “Tanti nostri compagni non sono stati fatti entrare! Fuori i fascisti dall’università!”. È stato necessario l’intervento delle forze dell’ordine in borghese, che hanno lavorato per calmare gli spiriti e assicurare che l’incontro potesse avere luogo. Nonostante le difficoltà iniziali, l’evento è riuscito a partire, sebbene in un’atmosfera di marcata tensione.

Alla Sapienza non sei libero di parlare se non tifi Palestina. Anche se sei di sinistra.

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