Esteri

È pioggia di denunce “gender”: il ddl Zan scozzese scatena il delirio

Almeno 6 mila segnalazioni in sei giorni: l’emblema dell’integralismo della famiglia woke. JK Rowling nel mirino

rowling gender © pixelshot tramite Canva.com

Una farsa, l’emblema della follia dell’integralismo, lo zenit del buonsenso. Abbiamo speso ogni definizione possibile per l’Hate Crime Act entrato in vigore lo scorso primo aprile in Scozia. I fatti sono noti: il provvedimento estende il crimine di “incitamento all’odio”, finora contemplato soltanto per i casi di razzismo, anche a chi esprime idee contrarie all’identità di genere. In soldoni: può essere considerato un episodio di odio dire che gli uomini non possono essere donne oppure che i sessi sono soltanto due e non ottomilatrecentoquarantatre come sostenuto dalla galassia Lgbt. Un vero e proprio attentato alla libertà di espressione, ma non solo. La legge ha spinto gli iper-sensibili a rivolgersi alle autorità per ogni minuzia e il risultato è sotto gli occhi di tutti: migliaia di denunce nel giro di pochi giorni.

Pioggia di delazioni in Scozia, tra piccole vendette e grandi ripicche nei confronti di chi non si schiera con il politicamente corretto e le varie menate talebane della comunità arcobaleno. Le segnalazioni aumentano con il passare dei giorni: per qualcuno il milione di denunce non è irraggiungibile, anzi. Il delirio scatenato dalla legge voluta dalla sinistra scozzese è testimoniato dal delirio vissuto dalle autorità: secondo quanto riportato dal Daily Mail, gli uffici di polizia sono costretti a chiedere lavoro extra agli agenti per fare fronte all’aumento di denunce.

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Una preoccupazione riguarda l’aspetto economico: i costi degli straordinari potrebbero finire per sottrarre centinaia di migliaia di sterline a un budget già intaccato da criticità. Spese assolutamente inutili, considerando il valore delle denunce. La difficoltà principale è legata ai reclami online, spesso legati ad account anonimi. “La speranza è che i cittadini capiscano l’entità dei crimini d’odio. Ma se qualcuno pensa che sia stato commesso un crimine e lo denuncia online, gli agenti devono accertarsene”, ha spiegato segretario generale della Federazione scozzese di polizia David Kennedy. L’analisi è amara: “Sebbene stiano arrivando molte denunce, una piccola percentuale di queste si sta trasformando in vere e proprie indagini”.

Il deputato conservatore Russell Findlay ha accusato l’“arroganza” del primo ministro Humza Yousaf e il suo rifiuto di ascoltare gli avvertimenti: “È assolutamente vergognoso se ciò si traduce nell’impedire alla polizia di non essere in grado di adempiere ai propri compiti”. Il premier ha esortato gli scozzesi a non sprecare tempo “prezioso” con la polizia: “Sono molto preoccupato da tutte queste denunce denunce, ma so che la polizia è molto esperta nel gestire le denunce vessatorie. Lo fanno ogni giorno e sanno come trattare i casi”.

Ma c’è di più: in attesa di conferme, sembrerebbe che molte denunce riguardino JK Rowling e le sue posizioni sulle donne trans. Seguiranno, purtroppo, aggiornamenti: si salvi chi può.

Massimo Balsamo, 6 aprile 2024

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