Mentre il tema del giorno è lo spot di Esselunga, che fa scalpore perché non ha inserito migranti, immigrati e gay/trans, come tutti gli altri spot aziendali che si rispettano, i BTP stanno franando sui mercati.
Questo andamento dura da due anni, come si vede, i BTP venduti nel 2021 destinati agli investitori italiani, che allora avevano cedole basse, ora che i tassi sono saliti mostrano perdite di oltre il 30%.
I BTP però in realtà non hanno colpe particolari perché il crollo è generalizzato a tutti i mercati dei titoli di stato e obbligazionari occidentali (e in parte, anche orientali). Come si vede dagli andamenti dei Treasury americani equivalenti ai BTP qui sotto, per tutto il mese di settembre i titoli di stato anche negli Stati Uniti non hanno fatto altro che perdere.
Diciamo che chi abbia comprato titoli di stato o fondi obbligazionari dal 2021 ad oggi è in perdita. In media si calcola che su circa 70 mila mld di bonds la perdita media (per tutte le scadenze) è sul 15%, quindi parliamo di perdite di oltre 10mila miliardi. Le ragioni più citate sono che semplicemente, il totale del debito di ogni genere, titoli obbligazionari e crediti bancari è esploso negli ultimi anni, in particolare con il lockdown e le sanzioni e ha superato 300mila miliardi di dollari. Il debito pubblico italiano, in dollari, è di circa 3mila mld, per cui è un 1% nell’ oceano di debito in cui versa il sistema economico globale.
Ma proprio perché i nostri 3 mila mld circa di debito pubblico sono solo l’1% del debito totale del mondo, è illusorio e assurdo anche pensare che bisogna accontentare “i mercati”. I mercati cioè gli investitori (e speculatori) esteri hanno problemi con il debito americano, sia immobiliare che pubblico, con quello inglese, con quello immobiliare dei paesi scandinavi o dell’Australia e Canada o Cina ecc. ecc. È dal 2012 che gli investitori esteri riducono gradualmente i BTP in portafoglio. Come vedi nel grafico, sia le banche (in giallo) che gli investitori esteri (in viola) da anni vendono BTP che venivano comprati da BCE e Bankitalia.
Non ha senso pensare “abbiamo bisogno che i mercati fantomatici comprino più BTP”. Ne hanno già pochi da anni e hanno problemi molto più grandi ora ovunque nel mondo per i loro crediti e bond. Sembra iniziato in altre parole un terremoto globale e l’Italia verrà presto travolta, se la Bce non torna a comprare titoli di stato
La Bce ha appena smesso dopo dieci anni, per cui è improbabile che voglia perdere la faccia rimangiandosi tutto quello che ha detto. Bisogna prima che ci sia una recessione e l’’inflazione torni verso zero.
I numeri del debito nel mondo e l’andamento ora dei mercati a cui abbiamo accennato, indicano quindi che sta iniziando una crisi più grave di quella causata dagli spot pubblicitari senza immigrati e gay.
di Paolo Becchi e Giovanni Zibordi