La Repubblica si è rinnovata sotto la guida di Carlo Verdelli e sta progressivamente ritornando a essere simile all’Unità degli anni Cinquanta. Oggi leggiamo un articolo di Ezio Mauro, già direttore della Repubblica, secondo il quale, analizzando il presente, saremmo di fronte a un’orda di neofascisti che si vogliono impossessare del potere. Il riferimento è ai gruppi minuscoli di destra come Casa Pound, ma soprattutto a Salvini.
Questo fascismo, naturalmente, sarebbe diverso dal fascismo del regime mussoliniano: o meglio, sarebbe diverso nella forma ma uguale nella sostanza. Che però Mauro non precisa. E in effetti Mauro non può che usare parole a caso, visto che il fascismo è stata dottrina dello Stato nata da un movimento inizialmente privo di ideologia. Roba radicalmente diversa, se non addirittura opposta, alle idee secessioniste della Lega (ormai tramontate ma comunque che stanno alla base della sua storia).
A parte questo, Mauro rincara la dose e ci dice che tutti coloro che non condividono questa opinione sono negazionisti. A casa mia, con il termine negazionismo viene indicato chi nega il dramma e le proporzioni della Shoah. Usare questa parola, dunque, non è corretto: in questo modo prima o poi qualcuno potrebbe decidere di farla pagare ai “maledetti negazionisti”…