di Toni Capuozzo
Sto vedendo video sanguinosi, ma questo, senza una goccia di sangue, è peggio. In guerra le persone danno il peggio e il meglio di sé. Questo soldato ucraino mostra il peggio, utilizzando il telefonino di un soldato russo ucciso.
Ve lo racconto: la mamma del soldato russo riceve la videochiamata, appare il suo volto, lei crede che sia il figlio e pronuncia il suo nome “Iliusha, Iliusha” (diminutivo di Ilija) con tono allarmato.
Il militare ucraino ride e dice “Slava Ucraina”, “Gloria all’Ucraina”.
La mamma dice “non c’è Iliusha?”.
Lui risponde. “È morto. Ha fatto tre errori: si è perso, si è perso in Ucraina, è morto come un cane”.
E ride.
Si vede il volto della madre impietrita che inizia a tremare. Lui dice: “cosa ti succede, perché ti tremano le labbra?”.
La mamma, con un altro telefonino, chiama una ragazza, probabilmente la fidanzata del figlio. È la ragazza a continuare a parlare con il militare ucraino. La ragazza dice alla madre: “Questo è un bastardo”. Poi rivolta al soldato: “Non crediamo a quello che dici. Facci vedere il nostro ragazzo”.
Lui risponde: “Non è rimasto niente di questo qui, è rimasto solo il culo, la gamba è staccata dal corpo, per fortuna è rimasto solo il telefono per chiamarvi e dirvi che lo stronzo fottuto non c’è più”.
La ragazza dice: “Sei tu che al posto della testa hai il culo”.
Lui ride: “È il vostro ragazzo che dove aveva la testa adesso ha il culo, grazie all’artiglieria ucraina”.
Si sente il pianto disperato della madre.
La ragazza dice: “Facci vedere il nostro ragazzo”.
Lui dice: “Cosa devo farvi vedere che lo stanno mangiando i cani, non abbiamo tempo per seppellire i vostri russi, li lasciamo finire ai cani, da un lato c’è la gamba, dall’altro la testa, è tutto sparso”.
La madre piange e chiude la conversazione.
Il soldato ucraino ride.
Non è propaganda russa, è girato dalla parte ucraina, da qualcuno che riteneva di potersene vantare. Eh, vabbè, ma hai presente cosa fanno i russi, è normale reagire così, fa quello che ha già indossato la mimetica dell’odio. Avrebbe potuto essere lo stesso a ruoli inversi? Credo di sì, La guerra è anche questo, non è mai il Bene contro il Male, è il male che contagia. Sarebbe meglio, certo, se le linee fossero nette, se potessimo imbarcarci in una guerra per salvare bambini e donne, come angeli vendicatori, siamo la civiltà, il diritto, la democrazia, dall’Afghanistan all’Iraq, dalla Libia alla Siria, dalla Jugoslavia all’Ucraina. Qui c’è un invaso e un invasore, e questo non va mai dimenticato, ma da lì ad armare una guerra santa, pulita e trasparente, ne passa.
Guai ad avere dubbi, nelle ore supreme. Non è il malanimo dei professionisti dell’informazione o della politica a stupirmi, quando sospettano nelle critiche un fiancheggiamento di Putin, evitando così di rispondere alle domande. Mi colpisce l’accorato messaggio di persone semplici: “Così semina confusione”, È vero, così si tolgono certezze. Una è incrollabile: la Russia ha invaso. La seconda, per me, è altrettanto solida: la guerra è essa stessa un crimine e in guerra i crimini sono pane quotidiano. Però veniamo messi al riparo da un versione confortante: i mostri sono i russi, e solo i russi, La loro guerra è stupri, violenze sui civili, saccheggi, non lo vedi?