A sinistra scatta ufficialmente l’operazione Berlinguer. Un vero e proprio processo di beatificazione per l’indimenticato segretario del Pci, che avrà il suo culmine in occasione della 19esima edizione della Festa del Cinema di Roma, in programma ad ottobre nella Capitale, che, non a caso, si aprirà proprio con ‘La grande ambizione’, il lungometraggio di Andrea Segre dedicato alla vita pubblica e privata di Enrico Berlinguer. Teoricamente, un modo per ricordare il leader comunista nel 40esimo anniversario della scomparsa (avvenuta l’11 giugno del 1984), in pratica, una mossa politica avente principalmente due finalità: ricompattare l’elettorato di sinistra attorno al nome dell’ex segretario del Pci, e spingere i rappresentanti dell’esecutivo di centrodestra, con in testa ovviamente il Presidente del Consiglio, ad unirsi convintamente alle celebrazioni liturgiche in onore di San Berlinguer, protettore degli onesti e dei moralmente superiori.
Un passaggio obbligato per gli storici avversari oggi al governo del Paese, per proseguire quell’impervio percorso di legittimazione democratica, richiesto a gran voce da chi, come i post-comunisti, si sente da sempre dalla parte giusta della storia.
Una convinzione tuttavia errata, che il Pci e i suoi eredi alimentano ipocritamente da decenni, dimenticandosi, probabilmente, che era proprio il loro ‘Dolce Enrico’ a stare dalla parte sbagliata della storia, ovvero sotto l’ombrello protettivo del sanguinario regime sovietico, e, che, proprio con i rubli gentilmente elargiti dall’Urss, i comunisti nostrani finanziavano la loro intensa attività politica. Oltre che con i metodi ‘tradizionali’ (o se preferite parzialmente irregolari), con cui, per decenni, si sono finanziati tutti i partiti politici della Prima Repubblica, Pci compreso.
Per cui, diciamolo pure, senza remore e mettendo da parte l’ipocrisia: va bene celebrare uno dei più amati (a sinistra) interpreti della storia repubblicana, e rendere i dovuti omaggi all’uomo e al politico, ma senza obblighi morali da parte di nessuno, men che meno da parte di Giorgia Meloni, e, possibilmente, smettendo di alimentare quella fastidiosissima e mendace narrazione del Berlinguer casto e puro in mezzo a una schiera di ladri, impostori e corrotti. Perchè, a dispetto della vulgata e delle pie opere beatificanti avviate a sinistra, Enrico Berlinguer non è stato affatto quel Santo che oggi i post-comunisti vorrebbero farci credere.
Salvatore Di Bartolo, 12 agosto 2024
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