E se avesse ragione Steve Bannon?

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Bannon musk

Steve Bannon è probabilmente l’uomo più brillante tra quelli che popolano ora la variegata corte di Trump. Teorico e pratico di una neo-destra ideologizzata, egli ha speso parole poco lusinghiere verso il grande sponsor del nuovo presidente, il quale rappresenta in effetti l’opposto di quanto l’ideologia dell’alt-right va propagandando.

Così come tutti i suoi colleghi della famigerata Silicon Valley, ormai il vero pivot del mondo pseudo-libero, Musk ha nel globalismo la ragion d’essere del suo business, l’unica cosa che conti davvero, e quindi i due mondi non potevano che entrare in contrasto.
E se avesse ragione Bannon? Come possono convivere globalismo e dazi? Gli ingegneri indiani che lavorano alla Tesla e sono in genere più bravi degli americani vengono come immigrati a portare via il lavoro ai colleghi Usa. Così come gli operai degli stabilimenti in Cina.

O la portata globale dei satelliti Starlink, ormai circa 6mila in tutta l’orbita terrestre. La grandezza della nuova America trumpiana si pone come unilaterale, l’esatto contrario dello spirito che anima i business dei giganti del tech, per loro natura improntati alla globalità. Se è vero che tutto cambia affinché nulla cambi è anche vero che le ideologie possono essere (raramente) più forti anche del denaro, specie se sostenute dalla maggioranza di un popolo che conta davvero.

Cosa prevarrà nella nuova amministrazione Trump, lo spirito con la quale è nata, che non è più il populismo delle origini ma un autentico desiderio sviluppato nelle menti degli americani di salvare la patria dalle influenze esterne, o gli interessi dei suoi pigmalioni? Non assistiamo alla nascita di una tecno-destra come è stato scritto perché il tech ha poco a che fare con la destra o la sinistra. Il tech vive di sé stesso ed In sé stesso. Tutt’al più può essere piegato al volere di un potere o di un’altro.
Si tratta davvero forse di un ritorno del potere pubblico sul privato in modo ideologico, preponderante e, forse, violento.

La fine del secolo dell’accelerazione tecnologica, o quantomeno un suo inceppamento. Una frattura nella storia mai terminata come sbagliò Fukuyama. Esattamente ciò che vorrebbero i bannoniani dell’alt-right. O almeno i più eruditi di loro (pochi invero). Staremo a vedere.

Francesco Teodori, 10 gennaio 2025

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