È stato comunista: vietato criticare il “patriarcato” di Barbera

Il presidente della Corte Costituzionale: “Donne impazienti”. Ma lo scusano perché è stato eletto nel Pci

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Augusto Barbera donne impazienti

Nei giorni scorsi è successa una cosa che francamente mi ha impressionato. Augusto Barbera, il Presidente della Corte Costituzionale, ha definito “impazienti” le donne, invitandole a non dimenticare i progressi fatti finora ed è stato costretto a ritrattare le sue affermazioni dopo il putiferio scatenatosi sui social. Devo dire che se questa cosa l’avesse detta qualcun altro, sarebbe successa la fine del mondo. Non oso immaginare cosa sarebbe successo se a pronunciare quelle parole fosse stato qualcuno fra Lollobrigida, Delmastro, Salvini o qualcuno non di sinistra.

Ieri su Repubblica, questa cosa non solo viene giustificata, ma Liana Milella riesce a scrivere: “Ben cinque legislature fatte da Barbera nel Partito Comunista Italiano. È un uomo di sinistra e da questo non si può prescindere”. Avete capito? Nel pezzo di Repubblica ieri si dice che Barbera, essendo stato deputato comunista e quindi uomo di sinistra, non può essere giudicato rispetto alla scemenza detta. Ma voi vi rendete conto? È una cosa pazzesca. Fosse stato un altro, Repubblica si sarebbe scatenata, ma siccome Barbera è stato un deputato comunista, loro in maniera straordinaria dicono che non si può attaccare.

Sapete questo come si chiama? Questo è un altarino della sinistra, uno di quelli che racconto nel mio libro. Perché se sei di sinistra puoi fare e dire quello che non è concesso a tutto il resto del mondo.

Nicola Porro, dalla Zuppa di Porro del 15 dicembre

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