“È successo qualcosa di anomalo”. Bayesian, parla l’amico di Myke Lynch

L’intervista esclusiva di Quarta Repubblica a Corrado Broli, ex manager delle aziende del magnate: “Io su quella nave ci sono stato e…”

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C’è un’altra testimonianza, importante, registrata da Quarta Repubblica sul caso del Bayesian, lo yacht di Mike Lynch affondato a Porticello, vicino Palermo, uccidendo sette persone. È il racconto di Corrado Broli, amico del magnate britannico, manager nelle aziende da lui fondate. Era al suo fianco fino al 2022, quando è andato in pensione.

“Io ho lavorato con lui 25 anni, quindi lo conoscevo bene dal ’99 – racconta – Lo conoscevo bene lui e ovviamente la moglie, la famiglia. C’era un rapporto che andava oltre il rapporto di lavoro. C’era proprio il rapporto di amicizia. Lui aveva subito un processo lunghissimo, per il quale è uscito completamente assolto”. Il viaggio in barca doveva essere un modo per festeggiare insieme ad alcuni colleghi la fine delle peripezie legali. “Sono andato l’ultima volta per il suo compleanno, che era il 16 febbraio – spiega Broli – Era sollevato, felice di essere finalmente libero. Soprattutto felice di potersi essere congiunto con la famiglia, perché lui era stato a San Francisco un anno e mezzo ai domiciliari. Quindi sì, era veramente felice e voleva ricominciare una nuova vita”. Di Lynch parla come di una “personalità a se stante”, molto più del Bill Gates britannico, come lo chiamavano. “Un visionario, un pioniere dell’intelligenza artificiale. Come persona, come uomo, era straordinario: di una sensibilità, di una generosità credo uniche”.

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Ma il racconto di Broli è importante anche per capire cosa può essere successo sulla nave la notte del 19 agosto. “Io ci sono stato diverse volte su questa barca – spiega – Era fantastica, devo dire, con delle cabine veramente lussuose. Non ho mai conosciuto questo comandante: avevo conosciuto quello precedente. Le navi Perini sono famose per tutti gli automatismi. Praticamente si pilotano direttamente da una centralina e tutto viene svolto in automatico”. Anche per questo resta un mistero come questa “inaffondabile” imbarcazione possa essere colata a picco. La tempesta c’è stata, certo. Non era stato diramato un allarme burrasca. Ma una barca a vela più piccola e in rada a poche centinaia di metri è rimasta in piedi. Come ha fatto allora ad entrare l’acqua nel Bayesian?

Le teorie sono molte. Alcuni, tra cui l’ad della società che ha costruito il Bayesian così come l’esperto ingegnere navale, ritengono che l’acqua potrebbe aver trovato una via d’accesso dal portellone di poppa. “Credo che lo troveranno aperto”, ha detto uno dei legali dei marinai che erano a bordo. Ma allagare un compartimento di una nave simile non basta a farla affondare. Ne servono almeno due. Era aperta anche la porta stagna che porta alla sala macchine? È questo il motivo del blackout che ha colpito il Bayesian? Essendo tutto automatizzato, secondo Broli “un portellone aperto non poteva sfuggire”. Inoltre “gli oblò sono sigillati quindi è impossibile aprirli”. Ma da qualche parte, tuttavia, la falla si è aperta. Spetterà alla Procura di Termini Imerese stabilire se l’equipaggio (sono tre gli indagati, tra cui il capitano James Cutfield) abbia commesso o meno degli errori. “Deve essere successo qualcosa di anomalo – insiste l’ex manager – al di là delle condizioni meteorologiche. È chiaro che le coincidenze ci sono e sono tante. Però per me non si tratta assolutamente di un complotto”.

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