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“È tutta colpa loro”. L’operaio Stallantis sbatte la verità in faccia a Schlein

Il lavoratore dell’ex Fiat in cassa integrazione: “Chi oggi viene in fabbrica fa solo passerelle, sono loro ad aver imposto il green e l’auto elettrica”

Prendi un operaio Stellantis e chiedigli cosa ne pensa delle visite dei leader della sinistra, in particolare Elly Schlein, davanti alle fabbriche delle Trasnova, un’azienda dell’indotto dell’ex Fiat sono scattati i licenziamenti.

Luigi Saratiello, 42 anni, di cui 22 nell’automotive italiano, è in cassa integrazione da diverso tempo. Porta a casa poco più di mille euro al mese e come lui tanti altri lavoratori dell’azienda che, in assenza di commesse e vendite, ha bloccato praticamente tutte le fabbriche italiane. Si va a singhiozzo, nonostante il piano di rilancio presentato dal nuovo management dopo il siluramento di Carlos Tavares. “Siamo preoccupati – dice Luigi – gli stipendi di Pomigliano verranno decurtati di 500 o 600 euro. Ho visto tante passerelle davanti alla fabbrica. Chi oggi viene fuori Pomigliano viene per propaganda politica, sono gli stessi che hanno portato lo stabilimento in questa situazione mettendo le regole del 2035 sulle auto. Quella data per il settore automotive è troppo vicino, ci vuole più tempo”. E ancora: “La transizione va fatta con tempi diversi”.

Interessante la spiegazione sul perché il mercato abbia rifiutato del tutto l’auto elettrica: “C’è troppa confusione. Il cliente non sa cosa acquistare: gli dicono di comprare elettrico, ma non sapendo bene cosa fare non compra né quelle alla spina né quelle endotermiche”.

dalla puntata di Quarta Repubblica del 9 dicembre 2024

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