Ecco contro chi combatte Israele: uccisa Armita, l’iraniana che non indossava il velo

Armita è morta dopo la brutale aggressione della polizia morale iraniana. La sua unica colpa? Cercare la libertà

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Purtroppo non c’è stato niente da fare per Armita Garawand. In coma da tre settimane, la giovane iraniana è morta dopo 28 giorni in terapia intensiva. Un dramma, l’ennesimo, che conferma quanto la battaglia per la libertà in Iran sia tutta da combattere. La sedicenne è stata infatti aggredita brutalmente perchè senza hijab: colpita da calci e pugni, fino a perdere i sensi. La morte di Armita è solo l’ultima di una lunga serie a Teheran, dove il clima è rovente da oltre un anno a questa parte, precisamente dal terribile omicidio (in realtà una esecuzione) di Mahsa Amini.

Come nel caso di Mahsa, le autorità hanno negato l’aggressione, sostenendo che Armita avesse avuto solo un calo di pressione. Una bugia, come sempre. Nei giorni successivi all’incidente, i filmati delle telecamere a circuito chiuso diffusi dall’agenzia di stampa statale Irna avevano mostrato Armita senza hijab accompagnata da due amiche che camminavano verso il treno dalla banchina della metropolitana. Entrando nella carrozza, si vede una delle ragazze indietreggiare immediatamente e tornare a terra, prima che un’altra ragazza priva di sensi venga trascinata a terra fuori dal vagone dai passeggeri. Le testimonianze hanno confermato che non si è trattato di un malore, ma della ferocia di un regime senza scrupoli.

In prima fila per le cause Lgbt, le femministe nostrane non si sono esposte più di tanto. Un mistero, o forse no. Ciò che è certo è che la morte di Armita rappresenta la perfetta risposta a chi si domanda cosa ci sia in gioco in queste tensioni internazionali. Anzichè scendere in piazza senza sapere nemmeno il perchè, i soliti soloni dovrebbero domandarsi cosa rischia l’Occidente. In ballo c’è la libertà di tutti: la libertà di non indossare il velo senza essere ammazzate, la libertà di parola (anche di quei personaggi che sparano solo stupidaggini) e così via. Di fronte alle piazze contro Israele, noi scegliamo la manifestazione di donne e uomini in Iran che sfidano la morte per i diritti.

Massimo Balsamo, 28 ottobre 2023

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