3. Gli interessi su questi titoli in portafoglio di Bankitalia, stimabili ad oggi in almeno 550-560 miliardi, sono praticamente rigirati al Tesoro sotto forma di dividendi.
“Concludendo” avrebbe esclamato Mike Bongiorno in una famosa réclame degli anni Settanta (perché così allora si chiamavano gli spot pubblicitari), l’Italia è come se avesse a disposizione un fido di 235 miliardi da utilizzarsi in meno di diciotto mesi, da spendersi in cose che vogliamo noi (e senza che sia qualcun altro a dircelo), quando vogliamo noi (e senza che sia qualcun altro ad imporcelo) e come vogliamo noi (senza i vincoli che sempre qualcun altro deciderà di caricarci sul groppone). Questo qualcun altro se ancora non fosse chiaro sarebbe Bruxelles.
Fabio Dragoni, 12 dicembre 2020