Politica

“Ecco gli estratti conto”. Sangiuliano tira fuori le carte su Boccia

Esplode il caso al Ministero della Cultura: l’ex direttore del Tg2 non fa passi indietro. Ecco le “pezze” che dimostrerebbero che non ha commesso illeciti

sangiuliano

Lo ha detto a Giorgia Meloni, durante le due ore di colloquio avuto ieri a Palazzo Chigi. Lo ha ribadito alla Stampa in una intervista. E lo farà anche stasera al Tg1 dove è atteso per una intervista chiarificatrice sul “caso Maria Rosaria Boccia“, il gossip estivo del ministero della Cultura che sta creando qualche grattacapo al governo. Un po’ per le leggerezze delle persone coinvolte, un po’ per le solite esagerazioni di certa stampa.

Al netto del colore che ruota attorno alla vicenda, ciò che politicamente interessa è se la Boccia – senza nomina ufficiale alcuna – abbia avuto accesso a documenti segreti del ministero e se abbia viaggiato o alloggiato a carico dei contribuenti. “Mai un euro del ministero, neanche per un caffè, è stato impiegato per viaggi e soggiorni della dottoressa Maria Rosaria Boccia che, rispetto all’organizzazione del G7 Cultura, non ha mai avuto accesso a documenti di natura riservata”, ha detto Sangiuliano dopo il colloquio con la presidente del Consiglio. La Meloni gli ha creduto, tanto di ribadirlo anche in tv. Solo che ora dopo ora la Boccia, che – quantomeno – denota capacità sopraffina di utilizzo dei social per stuzzicare i giornali, squaderna registrazioni audio, screenshot, mail ricevute dal ministero della cultura e via dicendo. “Siamo sicuri” che la nomina “non ci sia stata?”, diceva ieri la 41enne A me la voce che chiedeva di strappare la nomina sembrava femminile… La riascoltiamo insieme?”. E poi a seguire la mail del Gabinetto della Cultura in cui si annuncia il nuovo ruolo di consigliera, la telefonata con un funzionario menzionato nella mail e le carte di imbarco di un volo che i due avrebbero preso insieme.

Mentre Renzi chiede le dimissioni, il Pd si indigna per un ministro “sotto ricatto” e Carlo Nordio predica “cautela quando si occupano posti di responsabilità”, Sangiuliano cerca di mettere una pezza. E lo fa in due modi. Prima rilasciando una intervista alla Stampa e poi facendo trapelare, lui o chi per lui, i documenti che dovrebbero sbugiardare la versione della Boccia. “Non capisco come si possano chiedere le mie dimissioni, non ho fatto nulla di male, né a livello giuridico, né a livello istituzionale”, dice il titolare del MiC. Se la signora ritiene di “non aver mai pagato nulla” in tutte le trasferte fatte con il ministro è perché “ho pagato tutto io con la mia carta di credito personale”, giura il ministro. L’Adnkronos ha preso visione delle carte che dimostrerebbero come ogni euro speso sia stato addebitato sul conto personale del ministro (con la carta di credito) o, in alcuni casi, le spese siano state sostenute dagli enti organizzatori o da un sindaco. Non solo: secondo l’Adnkronos, almeno in un caso Boccia ha pagato di tasca propria il conto della sua stanza d’albergo, contraddicendo, quindi, la sua stessa dichiarazione (“non ho mai pagato nulla”)”.

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Entrando nel dettaglio, secondo l’agenzia di stampa, il 18 giugno alle 14.48 Sangiuliano ha speso 486 euro con la propria carta di credito per il biglietto di Maria Rosaria Boccia sul volo Ita Airways diretto a Catania in occasione del festival letterario Taobuk di Taormina il 22 giugno scorso. In quel caso, l’imprenditrice ha soggiornato a proprie spese. Altri 424 euro se ne sono andati per il volo di ritorno, operato da Aeroitalia. A pagare, sempre il ministro. Stessa storia anche per Bari, destinazione festival del Libro Possibile di Polignano a Mare: Sangiuliano ha pagato un volo Ita Airways da 759 euro mentre all’alloggio ci hanno pensato gli organizzatori del Festival.

Altro giro, altra corsa.  Stessa procedura per la visita della Pinacoteca di Brera: il costo del treno, 258 euro, è stato addebitato sull’estratto conto della carta di credito del ministro. A Riva Ligure, in pieno luglio, è stato invece il sindaco Giorgio Giuffra  a pagare per tutti per trasporti e alloggi. “Abbiamo poca disponibilità di spesa, e non volevo caricare le casse del Comune, avere un ministro ospite di una rassegna estiva è un onore e l’occasione di promuovere la nostra città”, ha spiegato il primo cittadino. A Sanremo, invece, è stato il Casinò a invitare Sangiuliano a presentare il suo libro su Giuseppe Prezzolini: autori e accompagnatori sono stati ospitati dal Casinò, a sue spese.

Facile che la non-consigliera sia salita sull’auto blu, ma anche a questo c’è una spiegazione. Intanto “non è un’auto blu, ma un’auto con tutela dei carabinieri” che il ministro deve usare per forza. Quindi sì, lei ci è salita ma “sempre e solo con me”. A bloccare la nomina, infine, sarebbe stato il rapporto che si era instaurato tra i due: “È il motivo per cui abbiamo bloccato la sua nomina come consigliera per i grandi eventi – ha spiegato Sangiuliano – Aveva il curriculum e le carte in regola per svolgere quel ruolo, ma quando la nostra reciproca stima professionale è diventata un fatto privato, io per primo ho ritenuto di dover fermare tutto. Dovrebbero applaudirmi per questo”.

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