La seconda strada, più elegante, prevede l’uso del fioretto al posto della spada e viene, come al solito, dall’Europa: a parte i pelosi profili giuridici, al Quirinale sono preoccupati per gli sconfortanti giudizi su Conte dalle principali cancellerie europee. A Berlino come a Parigi, a Madrid come a L’Aja, i leader europei si vanno convincendo che le sortite del premier italiano sui risultati nei vertici internazionali e sui negoziati in corso siano meramente strumentali alla sua permanenza a Palazzo Chigi.
È quindi immaginabile che proprio da Bruxelles venga vista favorevolmente la possibilità di un cambio di guardia in Italia, magari con la contropromessa che non ci sarà alcuna tempesta sui mercati. Un nuovo governo con una maggioranza più allargata piace molto a Mattarella, anche perché pure lui, come tutti i presidenti, punta alla riconferma. Tutto il mondo è paese.
Luigi Bisignani, Il Tempo 3 maggio 2020