Il centrodestra galoppa nei sondaggi. Le rilevazioni delle ultime ore evidenziano, infatti, un netto vantaggio della coalizione nelle intenzioni di voto, con percentuali che arrivano a sfiorare persino la soglia del 50%. A trainare la coalizione è sempre Fratelli d’Italia, che si conferma in testa a tutti i sondaggi con percentuali al di sopra del 24%. Seguono la Lega (terzo partito dietro al Pd), che si attesta intorno al 13%, e Forza Italia, a distanza ridottissima dal Carroccio con l’11,5%.
Guai a cantare vittoria
Numeri importanti, quindi, quelli attribuiti al centrodestra dagli ultimi sondaggi, che lasciano presagire ad una netta affermazione della coalizione alle elezioni politiche del prossimo 25 settembre ed alla conseguente formazione di un esecutivo guidato da Giorgia Meloni. Ma attenzione: guai a cantare vittoria con così largo anticipo. C’è da scommettere, infatti, che a sinistra alzeranno presto le barricate e cercheranno con ogni mezzo di impedire la nascita di un governo a trazione Fdi.
Il piano per il ritorno di Draghi
A tal proposito, pare sia già pronto il piano B da attuare nel caso in cui il risultato ottenuto dal centrodestra il 25 settembre fosse meno netto di quello previsto oggi dai sondaggi. A svelare i piani anti-centrodestra ci ha pensato direttamente Carlo Calenda. Il leader di Azione, infatti, ha recentemente richiamato la cosiddetta ‘maggioranza Ursula’, invitando peraltro Matteo Salvini e Silvio Berlusconi a preferire un ritorno di Mario Draghi a Palazzo Chigi all’eventualità di un governo guidato da Giorgia Meloni.
La strada tracciata da Calenda sarebbe tuttavia molto difficile da percorrere laddove l’affermazione del centrodestra risultasse così netta come prospettato dalle ultime rilevazioni. In tali circostanze, infatti, risulterebbe alquanto inverosimile la non assegnazione dell’incarico di formare il nuovo governo alla coalizione di centrodestra.
La mossa contro il centrodestra
Cosa fare, dunque, per impedire al centrodestra di governare? A sinistra ci hanno già pensato, ed hanno anche le idee molto chiare sull’argomento: sfruttare a proprio vantaggio le tensioni finanziarie e geopolitiche internazionali. Ergo, scommettere ancora una volta sull’emergenza per cercare di minare la credibilità e la capacità di governo della coalizione di centrodestra, e poi puntare ad imporre dall’alto un governo di larghe intese proponendo il dimissionario Mario Draghi quale nuova-vecchia guida del nascituro esecutivo.
Un piano ambizioso quello svelato dal leader di Azione, che tuttavia sembra proprio non voler tenere conto della volontà popolare che, ad oggi, sembra indicare un’unica rotta: quella che conduce il centrodestra al governo del Paese e Giorgia Meloni dritta a Palazzo Chigi.
Salvatore Di Bartolo, 22 agosto 2022