In una notte che avrebbe dovuto essere come tante altre a Milano, si è consumato un episodio di violenza che ha scosso profondamente la comunità, dimostrando come la sicurezza urbana sia ancora un campo in cui molto deve essere fatto. Manuel Mastrapasqua, un giovane di 31 anni, ha perso la vita in circostanze tragiche, vittima di un gesto estremo di violenza perpetrato da Daniele Rezza, un ragazzo di soli 19 anni.
Il fatidico incontro tra Manuel e Daniele si è verificato nelle prime ore del 12 ottobre, quando la quiete notturna di Milano è stata infranta da un atto di incomprensibile crudeltà. Manuel, rientrando a casa dopo una giornata di lavoro, si è trovato faccia a faccia con Rezza, il quale, armato e con intenti predatori, ha deciso di rapinare l’uomo. Avviene tutto tra le 2.54 e le 2.58. Ciò che è seguito è stato un tragico confronto che ha visto Manuel tentare di difendere le sue proprietà, in particolare un paio di cuffie wireless, prima di essere brutalmente accoltellato al torace da Rezza, in un gesto che ha posto fine alla sua vita.
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La ricostruzione dei fatti, supportata dalle immagini di videosorveglianza, ha permesso agli investigatori di delineare con precisione la dinamica dell’accaduto. Mentre Manuel lasciava il suo lavoro poco dopo la mezzanotte, ignaro del destino che lo attendeva, Rezza si aggirava con intenti criminali, culminati nell’agguato mortale.
L’arresto di Daniele Rezza per omicidio aggravato è stato rapidamente seguito dalla convalida del fermo da parte del gip di Milano, Domenico Santoro, segnando l’inizio del percorso giudiziario che dovrà stabilire le definitive responsabilità. L’interrogatorio a cui Rezza è stato sottoposto in carcere rappresenta un primo passo verso la comprensione delle sue motivazioni e l’eventuale pena che dovrà scontare.
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