Diciamo la verità: questi del Cts anti-covid sono ignoranti. Ignoranti come capre, direbbe Vittorio Sgarbi. Ma noi non vogliamo offendere nessuno, né uomini né capre. L’ignoranza di cui tratto non è la competenza nel singolo specialissimo settore di cui costoro, non dubito, saranno pure esperti. No, parlo dell’ignoranza di comprensione del metodo scientifico (il quale metodo impone che se i fatti contraddicono i pareri, questi vanno cambiati). Forse mista ad una dose di disonestà intellettuale, vista l’incapacità di ammettere gli errori fatti e la tendenza ad innamorarsi delle proprie idee e – senza forse – mista a capacità matematiche nulle, cosa comune tra medici e biologi. Vengo al punto.
1° prova d’incapacità del Cts: le loro misure non hanno salvato nessuno
Costoro del Cts – almeno così leggo dalle notizie diffuse dalla informazione unica del virus – dicono che ci vuole un nuovo lockdown, e che le misure prese non sono sufficienti, perché bisognerebbe chiudere di più. E se risultati non si vedono dalle misure adottate, la colpa è di chi non li avrebbe ascoltati a sufficienza.
La verità è che non bisognava fare nulla di quel che il Cts ha detto di fare. Abbiamo la prova provata che le misure prese non hanno salvato neanche uno dei 100 mila morti che il Paese ha pianto in un anno. Di quel che dico ne abbiamo la prova provata sicuramente a posteriori. Ma potevamo dedurlo facilmente anche a priori, visto che persino io, che sono nessuno, scrivo queste cose dal marzo dello scorso anno: carta canta.
Ci vien detto che se non ci fossero stati i due mesi di ferreo lockdown dello scorso anno (marzo-aprile), oggi i morti sarebbero molti di più di 100 mila. Senonché, se riportiamo in grafico i decessi da covid per milione d’abitanti dell’Italia e della Svezia otteniamo la figura che segue. A volerla ottenere apposta, questa curva, non ci saremmo riusciti!
Morti da covid per milione d’abitanti in Italia e in Svezia
Ma la Svezia non ha preso alcuna delle misure che abbiamo preso noi. Più precisamente, la Svezia non ha preso alcuna misura degna di questo nome per prevenire la diffusione del virus. Gli svedesi hanno continuato a vivere quasi come se nulla fosse (per esempio, da marzo a novembre sono stati vietati assembramenti con più di 50 persone e i cinema e teatri sono rimasti aperti), col seguente quasi unico consiglio dalle loro autorità sanitarie: «ognuno sia poliziotto di sé stesso». E se si confronta la Svezia con gli altri Paesi che hanno preso misure simili alle nostre, ecco il risultato:
Cerca l’intruso: Morti da covid per milione d’abitanti in alcuni Paesi europei
Sembra, questo grafico, un gioco del tipo «trova l’intruso». L’evoluzione delle fatalità è stata essenzialmente uguale in tutti i paesi del grafico – che sono omogenei tra loro per qualità del servizio sanitario – ma tra essi c’è, appunto, l’intruso: la Svezia che, a differenza di tutti gli altri, ha continuato a vivere come se non ci fosse alcun virus. Non che la Svezia abbia fatto bene, come dirò fra poco. Ma sicuramente non hanno fatto bene né noi né gli altri Paesi: le misure prese sono state semplicemente sbagliate. Come se ci avessero detto che per contrastare la pandemia avremmo dovuto recitare la Vispa Teresa una volta al dì.
2° prova d’incapacità del Cts: non hanno saputo gestire la seconda ondata
Guardiamo ora alla variazione di mortalità del 2020 rispetto alla mortalità media degli ultimi 5 anni. Otteniamo, per Italia e Svezia, il grafico che segue.
Esso ci insegna alcune cose: 1. conferma che la pandemia ha fatto meno danni in Svezia che in Italia; 2. l’andamento osservato è l’evoluzione del virus e della pandemia, senza alcuna relazione con le misure prese, visto che la Svezia non ne ha preso alcuna e ha subìto la stessa evoluzione; 3) in particolare, la quiescenza italiana del virus nei mesi successivi a maggio 2020, non ha avuto alcuna relazione col lockdown adottato in marzo-aprile 2020.
Dal grafico si vede che, effettivamente, c’è stata una seconda ondata. Non me l’attendevo perché avevo sottovalutato l’incompetenza faraonica di chi ci ha governato. Mi ero detto: è dal mese di maggio che paventano la seconda ondata in autunno, sapranno pure cosa fare. Invece no: l’ottusa ignoranza diffusa all’interno del Cts e nei competenti ministeri ha superato ogni immaginazione. Non so chi siano i signori del Cts, ma ho il sospetto che nessuno abbia conoscenze di statistica o capacità di analisi di dati. Costoro, avevano tre informazioni cruciali a loro disposizione: a. la possibilità della seconda ondata; b. la certezza che le misure suggerite non avevano dato alcun risultato; c. un Paese, la Sud Corea, aveva preso misure – ben diverse da quelle prese da noi – che avevano saputo contenere gli effetti della pandemia.
L’insegnamento della Sud Corea
All’inizio di marzo 2020, infatti, la Sud Corea aveva lo stesso numero d’infetti dell’Italia ma, a differenza dell’Italia, ha saputo contenere l’eccesso di mortalità entro picchi massimi del 10%, come questo grafico mostra.
Per farla breve, noi abbiamo pianto più di 100.000 morti per covid, in Sud Corea – dove non hanno fatto nulla di ciò che il nostro Cts ha suggerito per un anno – hanno contenuto il dolore a meno di 1700 decessi.
Oggi le teste d‘uovo del Cts ci dicono che bisogna fare di più. Come se dicessero: visto che recitare la Vispa Teresa una volta al dì non ha funzionato, dovete recitarla due volte al dì. Che geni, che geni…
In tutto ciò Draghi ha una forte responsabilità: non essersi sbarazzato né di Speranza né del Cts. La cosa testimonia l’inadeguatezza dell’uomo.
Franco Battaglia, 12 marzo 2021