Economia

Ecco le tariffe e barriere Ue che hanno fatto infuriare Trump

Una sintesi del documento intitolato National Trade Estimate Report sulle politiche che secondo gli Usa danneggiano le esportazioni americane

Donald Trump Immagine generata da AI tramite DALL·E di OpenAI
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Ecco una sintesi (benedetta intelligenza artificiale) del National Trade Estimate Report sulle barriere commerciali, che descrive le barriere commerciali percepite dagli Stati Uniti nel mercato dell’Unione Europea (UE). Qui la traduzione integrale.

*Panoramica Generale*

* La relazione economica tra Stati Uniti e UE è la più grande al mondo e fondamentale per la prosperità reciproca.
* Tuttavia, beni e servizi statunitensi affrontano barriere persistenti all’ingresso e al mantenimento dell’accesso in specifici settori del mercato UE, limitando le opportunità per lavoratori e imprese USA.
* Molte di queste barriere persistono nonostante ripetuti tentativi di risoluzione tramite consultazioni bilaterali o meccanismi dell’OMC.

*Principali Barriere Identificate*

1. *Politiche di Importazione:*
* *Tariffe:* Sebbene la tariffa media NPF sia relativamente bassa (5.0% nel 2023), esistono picchi elevati in settori come pesce, camion, auto, biciclette, fertilizzanti e plastiche. Per i prodotti agricoli la media è più alta (10.8%).
* *Tabella Meursing:* Un sistema complesso per calcolare i dazi su alimenti trasformati basato sul contenuto di proteine del latte, grassi, amido e zucchero, che crea oneri amministrativi e incertezza.
* *Licenze (Banane):* Una disputa storica con l’Italia che reinterpreta vecchie licenze e richiede dazi retroattivi a uno stakeholder USA, nonostante sentenze contrarie.
* *Dogane:* Mancanza di uniformità nell’applicazione delle leggi doganali UE tra gli Stati Membri. Decisioni (come le ITV) non sempre rispettate reciprocamente. Processi di revisione a livello UE lenti e complessi. La modernizzazione (Codice Doganale dell’Unione – CDU) è in corso ma l’armonizzazione IT è in ritardo (prevista fine 2025, riforma completa dal 2028).

2. *Ostacoli Tecnici al Commercio (TBT) e Misure Sanitarie e Fitosanitarie (SPS):*
* *Trasparenza (TBT):* Notifiche all’OMC spesso tardive, poco specifiche o con riferimenti a standard futuri, limitando la possibilità di commenti significativi da parte dei partner commerciali (es. REACH, CLP). Modifiche normative avvengono senza ulteriori consultazioni. Problemi anche a livello di Stati Membri (es. etichettatura alcolici Irlanda).
* *Standardizzazione UE:* Approccio “esclusivista” che favorisce le norme regionali europee (EN) sviluppate da ESO (CEN, CENELEC, ETSI), spesso escludendo la partecipazione non-UE. La Strategia di Standardizzazione 2022 rafforza questa tendenza. L’UE promuove questo approccio restrittivo globalmente e nei suoi accordi commerciali, definendo “standard internazionali” in modo limitato.
* *Valutazione della Conformità:* Richiede organismi accreditati nazionali (senza concorrenza) e interpretato come necessità che gli organismi di valutazione siano situati nell’UE, limitando l’accesso ai CAB statunitensi e aumentando costi/tempi per gli esportatori USA.
* *Regolamenti Chimici (REACH/CLP):* Oneri per dati richiesti (REACH), procedure CLP poco trasparenti e divergenti dal GHS, approccio precauzionale/basato sul pericolo che limita prodotti senza valutazione del rischio d’esposizione, applicazione incoerente tra Stati Membri. Nuove classi di pericolo CLP (2023) divergono dal GHS. Proposta di restrizione PFAS ampia e potenzialmente dannosa per settori critici. Regolamento F-Gas aggiornato (2024) accelera phase-out e restringe HFO senza alternative valide.
* *Imballaggi e Rifiuti:* Nuovo regolamento (2025) armonizza le norme, introduce requisiti di contenuto riciclato e criteri di sostenibilità anche per materiale riciclato fuori UE (con meccanismo di equivalenza da definire). Preoccupazioni per clausole speculari.
* *Deforestazione:* Regolamento (2023) impone requisiti di due diligence/tracciabilità per varie materie prime (manzo, caffè, soia, legno, gomma, ecc.). Stakeholder USA preoccupati per la fattibilità. Implementazione ritardata (2025/2026).
* *Ecodesign (ESPR) e Passaporto Digitale Prodotto (DPP):* Nuovo regolamento (2024) impone requisiti di sostenibilità e un DPP per tracciare informazioni sul ciclo di vita. Preoccupazioni su tempistiche e protezione informazioni commerciali.
* *Green Claims:* Proposta direttiva per combattere il “greenwashing”. USA cercano chiarezza e allineamento su schemi di etichettatura.
* *Direttiva Energie Rinnovabili (RED II):* Richiede certificazione di sostenibilità per biocarburanti/biomasse. Revisioni (2023) aumentano target rinnovabili ma criteri di sostenibilità potrebbero limitare export USA (etanolo, pellet).
* *MRL Pesticidi (Obiettivi Ambientali):* Riduzione MRL per clotianidina/tiametossam per proteggere impollinatori fuori UE, bloccando importazioni con residui dal 2026. USA contestano l’uso degli MRL per fini ambientali.
* *Dispositivi Medici (MDR/IVDR):* Carenza di organismi notificati causa ritardi nelle revisioni e difficoltà di accesso (specie per PMI). Transizioni estese (2027/2028).
* *Etichettatura Vino:* Nuove regole (2023) su info nutrizionali/ingredienti (anche via QR code). Interpretazioni diverse tra Stati Membri creano problemi. Restrizioni sull’uso di “termini tradizionali” (es. chateau, tawny) su vini USA.
* *Etichettatura Alcolici (Irlanda):* Requisiti sanitari unici per il mercato irlandese creano costi e potenziali disruption nel mercato unico.
* *Strategia Farm to Fork (F2F):* Parte del Green Deal, mira a ridurre input agricoli (pesticidi, fertilizzanti, antimicrobici). Preoccupazioni che le norme promuovano pratiche UE non adatte altrove e limitino il commercio basandosi su standard di sostenibilità anziché sicurezza alimentare.
* *Ormoni/Beta-Agonisti:* Divieti su carne prodotta con promotori di crescita (es. ractopamina) nonostante standard internazionali (Codex) e prove di sicurezza. Richiede costosi programmi di verifica per export USA. Accordo TRQ per manzo senza ormoni ha mitigato parzialmente il problema.
* *Resistenza Antimicrobica (AMR):* Regolamento (2019) restringe uso di antimicrobici (anche per export da paesi terzi dal 2026). Preoccupazioni su attestazioni richieste, approccio non basato su rischio/scienza, divieto su promotori di crescita non medicalmente importanti.
* *Biotecnologie Agricole (OGM):* Processo di approvazione UE lento, imprevedibile e con requisiti eccessivi, nonostante la sicurezza dimostrata. Ritardi persistono (media 4 anni vs 12 mesi legali). Mancanza di politica pratica sulla presenza a basso livello (limite 0.1% irrealistico). Proposta su Nuove Tecniche Genomiche (NGT) bloccata al Consiglio. Stati Membri possono vietare coltivazione OGM per motivi non scientifici.
* *Fumigazione Legname:* Divieto su bromuro di metile; approvazione fluoruro di solforile parziale (ok per tronchi, non per cippato di pino USA).
* *Trattamenti Riduzione Patogeni (PRT):* Divieto UE su risciacqui antimicrobici (diversi dall’acqua) non approvati dalla Commissione, bloccando export USA di carni trattate con PRT sicuri e approvati negli USA. Domanda per acido lattico/acetico su suino (2017) ancora pendente.
* *Certificazioni (Agricole):* Requisiti di certificazione sanitaria UE per prodotti animali complessi, in continua evoluzione, applicati in modo incoerente tra Stati Membri, spesso senza giustificazione scientifica o valutazione del rischio. Creano incertezza e interruzioni commerciali. Problemi anche con certificazione per plastica riciclata a contatto con alimenti.
* *Altre Misure SPS:* Bando su Diossido di Titanio (additivo); restrizioni su Sottoprodotti Animali (considerati pericolosi se non da allevamenti “UE-equivalenti”); blocco export Bovini Vivi USA; ostacoli al commercio di Molluschi (crudi e trasformati); requisiti onerosi su Materiali a Rischio Specificato (SRM); Criteri di Esclusione Basati sul Pericolo per agrochimici (Reg. 1107/2009); Categorizzazione Interferenti Endocrini (ED) basata sul pericolo; abbassamento MRL Pesticidi (Reg. 396/2005) per sostanze non approvate secondo criteri di pericolo.

3. *Appalti Pubblici:*
* Direttiva Utenze permette di respingere offerte <50% contenuto UE.
* Problemi a livello di Stati Membri: mancanza trasparenza, specifiche che favoriscono locali/UE, oneri documentali, bias verso costo più basso (Croazia, Grecia, Ungheria, Lituania, Portogallo, Slovenia, Slovacchia). Corruzione in Ungheria.
* Schema Certificazione Cibersicurezza Cloud (EUCS): Preoccupazioni su potenziali requisiti di sovranità/localizzazione (anche se bozza attuale li rimuove, c’è opposizione interna). Misure restrittive specifiche in Francia (SecNumCloud) e Ungheria (localizzazione dati governativi).
* Appalti Difesa: Strategia EDIS e proposta EDIP mirano a favorire industria UE (obiettivi 50-60% acquisti intra-UE, requisiti di contenuto UE per finanziamenti EDIP), sollevando preoccupazioni per l’accesso dei fornitori USA e la coerenza con gli obblighi GPA/RDP.

4. *Protezione Proprietà Intellettuale (IP):*
* *Copyright:* Implementazione Direttiva Copyright DSM in alcuni Stati Membri (es. Germania) indebolisce protezione. Preoccupazioni su DSA (impatto su safe harbor), Data Act (divulgazione dati protetti), AI Act (codice sorgente, segreti commerciali, dati training). Possibili modifiche legislative UE post-sentenza RAPP potrebbero negare royalties ad artisti/produttori USA.
* *Indicazioni Geografiche (IG):* Forte preoccupazione USA per l’eccessiva protezione UE delle IG, che danneggia marchi USA e accesso per prodotti con nomi comuni (es. formaggi). Regolamenti UE (2024/1143) espansivi. L’UE promuove le sue IG aggressivamente a livello internazionale e negli accordi commerciali. Preoccupazioni per estensione a prodotti artigianali/industriali e per negoziati WIPO sull’Accordo di Lisbona.
* *Applicazione IP negli Stati Membri:* Problemi specifici in Belgio (applicazione reattiva), Bulgaria (pirateria online), Germania (eccezioni copyright), Polonia (pirateria online, enforcement), Romania (pirateria, basse sanzioni).

5. *Servizi:*
* *Audiovisivi:* Direttiva AVMSD impone quote contenuto UE (min 30% su VOD) e possibili obblighi di investimento/contributi finanziari. Molti Stati Membri (Belgio, Danimarca, Francia, Italia, Paesi Bassi, Polonia, Spagna) applicano quote e/o obblighi di investimento nazionali ancora più stringenti.
* *Servizi Professionali:* Requisiti di nazionalità UE/SEE per avvocati in diversi Stati Membri. Difficoltà nel riconoscimento esperienza revisori USA fuori UE.
* *Telecomuniazioni (e Privacy):* Proposta di regolamento ritirata, avrebbe esteso norme privacy a servizi OTT.

6. *Commercio Elettronico / Digitale:*
* *Tasse Servizi Digitali (DST):* Accordo OCSE per non introdurre nuove DST. Accordo transitorio USA-UE per DST esistenti (AT, FR, IT, ES, UK) scaduto/in evoluzione data la posizione USA sull’accordo fiscale globale.
* *Digital Services Act (DSA) & Digital Markets Act (DMA):* Nuove normative UE che regolano grandi piattaforme online (VLOPs) e “gatekeeper” digitali. Impongono obblighi significativi (moderazione contenuti, rischi sistemici, trasparenza, interoperabilità, divieti su pratiche specifiche) con multe elevate. Colpiscono sproporzionatamente aziende USA, sollevando preoccupazioni sulla competitività e potenziali oneri normativi.
* *AI Act:* Regolamentazione basata sul rischio per l’IA, con obblighi stringenti per sistemi “ad alto rischio” e divieti. Preoccupazioni su protezione IP (dati training), potenziale divergenza da standard internazionali.
* *Data Act:* Regola accesso e uso di dati (personali/non), inclusi quelli da IoT. Impone obblighi di condivisione dati (anche con terzi), limitando eccezioni per segreti commerciali. Restrizioni su trasferimenti internazionali dati non personali.
* *Localizzazione Dati (GDPR):* Restrizioni su trasferimenti dati personali fuori UE. Invalidazione Privacy Shield (Schrems II) ha creato incertezza. Nuovo Data Privacy Framework (DPF) in vigore ma con sfide legali pendenti.
* *Tariffe Uso Rete (“Sender Pays”):* Proposta respinta per ora, ma dibattito su come finanziare infrastrutture di rete continua (Libro Bianco 2024, possibile “Digital Networks Act”).

7. *Investimenti:*
* Restrizioni alla proprietà non-UE in specifici settori in vari Stati Membri (Croazia, Cipro, Danimarca, Polonia, Portogallo, Spagna, Svezia).
* Processi di screening degli investimenti complessi/poco trasparenti (Ungheria).
* Problemi burocratici/giudiziari che ostacolano investimenti (Italia, Lettonia).
* Politiche fiscali problematiche (Germania – ritenuta su IP; Polonia – imprevedibilità passata).

8. *Sussidi:*
* *Airbus:* Storico contenzioso WTO su sussidi illegali. Accordo cooperativo 2021 sospende tariffe e stabilisce principi per futuri finanziamenti (a condizioni di mercato). USA monitorano.
* *Frutta e Verdura:* Sussidi UE tramite OCM. Mancanza di trasparenza solleva dubbi su possibile distorsione commerciale.

9. *Altre Barriere:*
* *Farmaceutici:* Revisione legislazione UE in corso. A livello di Stati Membri, problemi diffusi con procedure di prezzo e rimborso (P&R) non trasparenti, lente, con scarso input stakeholder (Austria, Belgio, Rep. Ceca, Francia, Grecia, Ungheria, Irlanda, Italia, Polonia, Romania, Spagna).
* *Regolamento F-Gas:* Oltre a TBT, preoccupazioni su aumento commercio illegale HFC dovuto a quote restrittive e scarsa applicazione, minando export USA di alternative e obiettivi ambientali UE.
* *CBAM:* Meccanismo di adeguamento del carbonio alle frontiere in fase transitoria (reporting).

In sintesi, il rapporto dipinge un quadro di complesse e numerose barriere normative, procedurali e politiche all’interno dell’UE e dei suoi Stati Membri che, secondo gli Stati Uniti, ostacolano il commercio e gli investimenti transatlantici, spesso divergendo da pratiche o standard internazionali e creando incertezza e costi aggiuntivi per le imprese statunitensi.