Eccola, l’altra grande idea green dopo l’addio alle auto a motore a scoppio. Per ridurre l’inquinamento ambientale, via a una “strage” di mucche e maiali. Da giorni nei Paesi Bassi, considerati la “stalla d’Europa”, gli allevatori sono in rivolta per colpa di una proposta di legge che punta a ridurre entro il 2030 l’inquinamento da ammoniaca e azoto. Visto che i principali indiziati sono proprio feci ed urina di ovini e suini, si stima che gli allevatori dovranno dire addio a un terzo dei 100 milioni di capi sino ad oggi allevati. Addio Guendalina, Bessie e Clarabella: 33 milioni di mucche verranno macellate senza lasciare eredi per sostituirle.
Non ci sono solo gli animali, ovviamente. Per ridurre azoto e ammoniaca dal 12% al 70%, in base alle zone rurali di riferimento, rischiano di chiudere pure migliaia di aziende agricole se non si riconvertiranno. Il tutto nonostante l’Olanda produca solo lo 0,46% delle emissioni globali. In pratica, intendono sterminare centinaia di imprese agricole per ridurre le emissioni di una quota minima di una quota minima. Ed è forse per questo che le proteste sollevatesi in tutto il Paese, come fa sapere il Corriere, stanno mettendo in difficoltà il premier frugale Mark Rutte da 12 anni al potere. Cresce invece il “Movimento dei cittadini agricoltori”.
Potreste pensare trattasi di beghe di secondo piano in un Paese europeo neppure così grosso. Eppure si tratta della dimostrazione che, spesso governi ed Unione Europea fanno i conti senza l’oste, senza cioè valutare gli effetti diretti su imprese e famiglie di scelte nette e a volte ideologiche. Basti pensare al Fitfor55, che costringerà l’automotive europea a riconvertirsi all’elettrico col rischio di uccidere l’intera filiera delle componenti del motore a scoppio e di renderci dipendenti dalla Cina per quanto riguarda le batterie e le terre rare.