Il concetto di ribellione è ampiamente sopravvalutato e comunque svalutato. Appena ieri, per dire, ribelle era Muhammad Ali che si assumeva la causa dei neri d’America, rifiutava il Vietnam, rinunciava al titolo, finiva in galera, diventata l’uomo più odiato ma non cedeva e alla fine trionfava. Oggi basta non depilarsi le sopracciglia, come questa tizia conosciuta, nell’ordine per: una serie di scatti tette al vento, il fidanzamento con uno che si veste da rockstar di 50 anni fa e appena vede due o tre persone a parlare ci si tuffa sopra, la vulvodinia, che credevamo una oscura ragione transilvanica e invece abbiamo scoperto essere un problema serio; dulcis in fundo, la problematica dei peli da esibire coraggiosamente, anzi, oltraggiosamente.
Questa Giorgia Soleri, fidanzata col ragazzo Damianodeimaneskin, non perde occasione per ricordare che è fidanzata con Damianodeimaneskin, poi, se lo dicono, si indispettisce: non sono solo la fidanzatadidamianodeimaneskin, sono anche altro. Per esempio una poetessa siccome ha licenziato un libello di parole in libertà a livello giornaletto adolescenziale, tipo “CiaoFiga”. Ma l’hanno pompata sui canali della tivù di stato, essendo lei, tra le altre cose, la fidanzata di quello che è fidanzato con la fidanzata di Damianodeimaneskin. Familismo affarista, posto anche il familismo amorale di Banfield a Montegrano è superato e svalutato. Oggi vanno di moda le family business, come De Martino-Belen, i Ferragnez, gli Amadeuses – mai senza moglie Giovanna – e, appunto, i Maneskini. Finché dura. A volte scopano, a volte scoppiano, come i ConteMaio.
Ora, date per scontate le obiezioni naif di qualcuno che leggerà, facciamo a capirci: no, non è che “se non ti va bene Giorgia Soleri non te ne occupare”: magari, ma non è possibile perché la fidanzata eccetera, con le sue tette al vento e le sopracciglia non depilate, arriva ovunque, ti investe come il nulla inevitabile; e le anime belle e non depilate dovrebbero pure sapere che non c’è niente di spontaneo e, di conseguenza, di innocente in queste cazzate: dietro la non-notizia di una presuntuosa in fama di Rosa Park siccome non si rifà le sopracciglia c’è un lavorio di uffici stampa che neanche vi immaginate: poi la ventriloqua di turno sul sito gossipparo di turno si trova, a confezionare il vuoto pneumatico che però “fa tendenza”.
A questa stregua, Frida Khalo è una rivoluzionaria e Peo Pericoli addirittura un guerrigliero. Tutti ribelli! Ma il ribelle però dovrebbe essere uno fuori dal sistema, contro il sistema, non uno che si acconcia o si concia come comanda il sistema e dal sistema insufflato in ogni anfratto. Per questo ce ne occupiamo, perché il nulla cosmico avvolge, condiziona, scatena effetti, provoca mode (demenziali), sviluppa affari, insomma. Non è mai per soldi, è sempre per soldi, come diceva quell’organizzatore del pugilato. E va pur detto, visto che nessuno si azzarda e tutti si prostrano. Tutto chiaro adesso? Il punto è che, abbiate pazienza, questi ragazzi sono insopportabili. Con la spocchia delle rockstar, degli intellettuali epocali, dei premi Nobel.
Questo Fedez, per esempio. Di se stesso non butta via niente, neanche le sedute psicanalitiche, pubblica anche quelle e dice che lo fa per aiutare gli altri: in che modo non si è capito, mentre si capisce benissimo che, ancora una volta, sono gli altri ad aiutare lui: un post, un selfie, valgono centinaia di migliaia euro in pubblicità, poi c’è il tormentone dell’estate, in questo caso una rifrittura di “Diana” del vecchio Paul Anka, poi c’è la nuova società con quell’altro ribelle, il J-Ax “mai senza mascherina e plurivaccino”. Tutto chiaro, finalmente? “Le sopracciglia di Giorgia” è un buon titolo per un romanzetto Harmony, ma per favore la ribellione sociale, civile lasciatela perdere, che qui passa per antagonista perfino Di Battista.
Siamo pieni di sovversivi, un tanto al chilo, ma sovversivi che sgomitano non per entrare nel gioco, ché ci stanno già, ma per restarci a qualunque costo e in qualsiasi modo. Che s’inventeranno domani i Maneskini per cavalcare l’onda? La depilazione integrale? Una clamorosa separazione? Un feto da sparare su Instagram? Una sparata politica su cose di cui non sanno assolutamente niente? Gli uffici stampa di questi qui non sono granché, sono affidati a ragazzini e ragazzine che scrivono da influencer, “Giorgia Soleri è tornata a essere paladina di body positivity, dando prova di essere un’icona libera che vuole ribellarsi alle convinzioni”. Perfetto: aspettiamo che il suo fidanzato si tuffi a stage-diving sulle sue sopracciglia hairy trasgressive, l’intendenza seguirà.
Max Del Papa, 27 giugno 2022