Un dedalo di tunnel anche sotto la Casa Bianca e il parco che dalla White house raggiunge il fiume Potomac. Ed entro il 2029 il nuovo sistema di separazione e purificazione delle acque piovane e delle acque sporche che sino ad oggi finivano direttamente nel fiume Potomac sarà pronto.
Impegnato nella realizzazione di un’opera apparentemente di ordinaria anche se complessa ingegneria idraulica, ma terribilmente complicata anche per le implicazioni con il meccanismo di security del più importante edificio del mondo, è il gruppo italiano Astm-Gavio, società di progettazione, gestione, realizzazione e gestione di reti autostradali e grandi infrastrutturali che si è aggiudicata una maxi commessa per la costruzione di un tunnel sotto il fiume Potomac, nonchè di tutto una rete di tunnel secondari destinati a confluire nella condotta principale.
Un mega tunnel da 819 milioni di dollari
Si tratta il quarto più grande della costa orientale degli Stati Uniti. Il valore complessivo dell’affare è di 819 milioni di dollari, di cui la quota spettante a Gavio si aggira sui 246 milioni.
Il tunnel completa l’ operazione “Clean Rivers Project” avviata da DC Water: un progetto del valore di 2,6 miliardi di dollari che consentirà capitale degli Stati Uniti di prevenire lo straripamento delle infrastrutture di drenaggio e fognarie, in particolare in caso di precipitazioni intense, proteggendo anche la biodiversità del fiume Potomac.
Il progetto è stato affidato al consorzio Cbna, partecipato al 30% dal gruppo italiano attraverso l’azienda controllata Halmar International (la francese Bouygues Construction ha in mano il restante 70%). Il tunnel sarà lungo 8840 metri, avrà un diametro interno di 5,5 metri e sarà scavato ad una profondità media di 30 m.
L’opera deve essere costruita in sei anni e permetterà di prevenire lo straripamento delle infrastrutture idriche e fognarie di Washington. Il Gruppo ASTM si è aggiudicato, attraverso la propria controllata Halmar International, il contratto per la progettazione e costruzione di un tunnel sotto il fiume Potomac Washington – USA). Si tratta del più grande progetto mai assegnato dalla DC Water, l’autorità idrica del District of Columbia che fornisce acqua potabile, servizi di raccolta e trattamento delle acque reflue alla capitale statunitense.
Come detto il progetto, vale di 819 milioni di dollari, è stato assegnato al raggruppamento d’impresa formato da CBNA, società controllata da Bouygues Construction (al 70%) e Halmar (al 30%). L’opera consiste nella realizzazione di un tunnel lungo 8,840 km con diametro interno di 5,50 metri, scavato a una profondità media di 30 metri in gran parte lungo la riva del fiume.
Una rete di deviazioni e pozzi anche sotto la Casa Bianca
Ma il difficile viene con la prevista realizzazione di una una serie di strutture di deviazione, pozzi di raccolta e strutture di supporto per catturare i flussi provenienti dagli sfioratori di reti fognarie e convogliarli infine all’impianto di trattamento delle acque reflue di Blue Plains.
In termini pratici il tunnel oltre a provocare un risanamento delle acque del Potomac, eliminerà quasi totalmente il fenomeno di rigetto delle acque fogniarie dai tombini di Washington, fenomeno non così raro specie negli ultimi anni.
Per altro il Potomac è da anni al centro dell’attenzione di una progettualità che fa perno su scali e gallerie più che su ponti. E’ il caso del Frederick Douglass Tunnel (MD) riceverà 4,7 miliardi di dollari in un accordo di finanziamento graduale per sostituire il Baltimore and Potomac Tunnel, vecchio di 150 anni, aumentando la velocità da 30 a 110 miglia orarie e riducendo i ritardi sull’intero Northeast Corridor. La stretta curvatura e la forte pendenza del tunnel impongono ai treni di ridurre la velocità a 30 miglia orarie. Questi problemi creano ritardi cronici: più del 10% dei treni nei giorni feriali subisce ritardi e i ritardi si verificano nel 99% dei giorni feriali. Il tunnel è la più grande strozzatura del Corridoio Nord-Est tra Washington e il New Jersey e un singolo punto di guasto per i circa 24.000 passeggeri Amtrak e Maryland Area Commuter