Banca Generali vuole Intermonte, Opa da 98 milioni

Sul tavolo 3,04 euro per azione. Nuova mossa nel risiko del credito

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Mossa Generali

Banca Generali punta su Intermonte. La boutique finanziaria guidata dall’amministratore delegato Gian Maria Mossa ha lanciato un’Offerta pubblica di acquisto (Opa) sulla totalità delle azioni della Sim milanese quotata in Piazza Affari.

Sul piatto ci sono 3,04 euro in contanti per ciascuna azione Intermonte, pari a un premio del 24% sulle quotazioni medie degli ultimi tre mesi. L’esborso massimo dell’Opa, che ha obiettivo di raccogliere almeno il 90% del capitale del broker italiano in modo da consentirne il delisting dalla Borsa di Milano, è stimata in 98,2 milioni.

Più che la dimensione dell’operazione, che è di media stazza, conta però qui la strategia. Banca Generali integrerà infatti Intermonte nel proprio perimetro con l’obiettivo di valorizzarne le capacità in aree di attività quali: Negoziazione & Trading, Global Markets, Investment Banking e Digital Division & Advisory and Research.

Si tratta di tessere che risultano complementari e sinergiche al puzzle di attività del gruppo di Mossa e del suo posizionamento nel settore private; a partire da quello che strizza l’occhio agli imprenditori e alle pmi del made in Italy. Oltre a portare all’interno una parte della catena del valore nel trading e nell’ambito dell’attività in derivati, ma soprattutto consentirà di rispondere alla crescente domanda di consulenza delle pmi del made in Italy.

La scalata a Intermonte, si legge nella nota, si inquadra nell’ambito del piano di rafforzamento della crescita di Banca Generali finalizzata alla creazione di valore per tutti gli stakeholders attraverso una ulteriore differenziazione del suo posizionamento rispetto ai concorrenti. Traguardo possibile tramite lo sviluppo di competenze professionali distintive cui affiancare soluzioni sempre più approfondite per la protezione e advisory patrimoniale.

Se l’Opa andrà a buon fine la Borsa di Milano perderà quindi un’altra quotata: mentre stiamo scrivendo il titolo Intermonte Partners Sim reagisce con un balzo del 19,9% a 2,98 euro, che avvicina le quotazioni correnti ai valori dell’Opa. Una reazione normale in caso di Offerta pubblica.

Con questa scelta Mossa prende però anche posto con Banca Generali al tavolo del risiko del credito nazionale, dove il mondo dei fondi con i suoi ricchi margini promette di occupare un posto centrale negli appetiti generali.

Senza contare che il processo di consolidamento su scala europea, auspicato anche da Mario Draghi, ha nel frattempo visto Unicredit “invadere” la tedesca Commerz, acquistandone un pacchetto pari al 9% con l’idea poi di arrivare a un’annessione.

Gli occhi del mercato sono puntati sul destino di Monte dei Paschi, per cui il Tesoro deve trovare un compratore dopo la parziale privatizzazione; la scommessa per il pretendente si gioca ormai tra la Unipol di Carlo Cimbri e il Banco Bpm di Giuseppe Castagna.

La prima è, però, già impegnata a gestire l’integrazione di Carige in Bper, mentre il gruppo creditizio di Piazza Meda ripete di voler crescere da solo. Resta poi una grande domanda: come risponderanno Intesa Sanpaolo e il suo amministratore delegato Carlo Messina alla missione tedesca di Unicredit.

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In gioco, oltre al primato della capitalizzazione tra le banche in Piazza Affari che oggi spetta a Intesa Sanpaolo,  c’è la possibilità di creare una banca davvero europea con forti radici in Italia. Messina non ha mai nascosto di voler crescere nel wealth management. Peccato che Unicredit qualche anno fa abbia deciso di rinunciare al big americano del risparmio gestito Pioneer.

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