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Banca Ifis vuole Illimity, il risiko avanza

Offerta pubblica da 298 milioni per creare un campione a servizio delle pmi. Previsto il delisting

risiko bancario © Latino Life tramite Canva.com

Il risiko bancario si allarga al settore dei crediti deteriorati, cioè quelli lasciati nei bilanci degli istituti dai prestiti che famiglie e imprese non sono riuscite a rimborsare. A guidare la partita è Banca Ifis che ha messo sul tavolo 298 milioni per comprare Illimity tramite un’offerta pubblica di acquisto e scambio (in sigla Opas) sul 100% del suo capitale.

Il corrispettivo proposto si compone quindi di una parte in contanti pari a 1,414 euro,  a cui va sommata una nuova azione Ifis ogni dieci conferite di Illimity. Il controvalore totale è di 3,55 euro per azione. La predatrice Ifis è controllata dalla famiglia Fürstenberg tramite la holding La Scogliera, mentre la preda Illimity è stata fondata da Corrado Passera. Il banchiere che dopo la guida di Poste Italiane e di Intesa Sanpaolo, è sceso in politica come ministro “tecnico” del governo Monti per poi tornare al mondo del credito, appunto con la sua creatura.

L’operazione Ifis segue di pochi mesi l’accordo tra doValue e Gardant ma soprattutto la “madre di tute le Opa”. Il riferimento è all’offerta pubblica di scambio con cui Unicredit vuole inghiottire il Banco Bpm sconquassando i piani del governo per costruire il terzo polo attorno a Monte dei Paschi. In parallelo Andrea Orcel prosegue la scalata alla tedesca Commerzbank, malgrado l’aperta ostilità della banca e del caduto governo Scholz.

I piani di conquista di Ifis rappresentano quindi un ulteriore segnale di vivacità del settore che si prepara a fare fronte al calo dei margini, conseguente al taglio dei tassi di interesse da parte della Bce, cercando nuove sinergie di costi e industriali.  L’Opas di Ifis, che dovrà passare dalla sua assemblea dei soci per il necessario via libera, potrebbe vedere compimento a fine estate con l’addio di Illimity a Piazza Affari, dove è quotata dal 2019.

L’offerta non sarebbe da ritenersi “ostile” e l’amministratore delegato di Ifis Frederik Geertman ha premesso di ritenere il prezzo “fair”, cioè “giusto”, “corretto”. L’esito finale dell’Opas non appare tuttavia scontato.

Anche perché in Borsa i titoli di Illimity passano di mano a un prezzo superiore a quello proposto da Ifis. Segnale questo che il mercato spera, come sempre, in un rilancio. Magari attingendo dai circa 75 milioni di sinergie attese.

Mentre scriviamo Illimity avanza sul listino milanese di un altro 4,8% a 3,9 euro, che si somma al balzo del 10% circa messo a segno ieri, ma anche Ifis sale di un ulteriore 2% a quota 22,3 euro. Va ricordato però che Illimity ha perso parecchio del proprio smalto in Piazza Affari, dove era arrivata a valere anche oltre un miliardo, contro i circa 330 milioni della capitalizzazione attuale.

Insomma, forse unire le forze, fa comodo entrambe le parti. L’obiettivo dichiarato dallo stesso presidente di Ifis, Ernesto Fürstenberg Fassio è infatti quello di creare, soddisfacendo le aspettative di tutti gli azionisti, un nuovo player specializzato nel credito alle piccole e medie imprese. Le stesse che compongono la spina dorsale dell’economia italiana. I pareri degli analisti sono positivi.

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