Bancari ed un futuro tutto da decifrare.

Quale sarà il futuro dei dipendenti bancari

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Bancari ed un futuro tutto da decifrare.

La situazione attuale, il contesto economico politico e finanziario che stiamo vivendo suona come campanello d’allarme per una categoria che teoricamente sta vivendo il suo tramonto epocale. Già prima del covid19 qualche scricchiolio aveva fatto capolino nelle convinzioni di molti che il tempo per questa categoria sembrava passare mai.
Dal marzo dello scorso anno pare che tutto il mondo sia stato catapultato in una nuova era, dove non esistono dati, non abbiamo riscontri… si naviga a vista.

Che futuro avranno le banche ed i loro dipendenti? Hanno ancora ragion d’essere in un contesto che sembra non avere alcun razionale collegamento con quello che era stato creato e sviluppato precedentemente?

Un contesto che fa vacillare giorno dopo giorno le nostre presunte quanto passate certezze.
Forse tutto parte dal contratto, forse l’organizzazione interna dovrebbe allinearsi alle nuove esigenze tecnico commerciali del Nuovo che prepotentemente s’è preso tutti gli spazi possibili ed immaginabili tra quotidiani notiziari e social.

Come potranno convivere nel prossimo futuro i due grandi filoni di prestiti da una parte e raccolta dall’altra?

Il secondo sembra trovare facile collocazione nella consulenza sotto le mentite spoglie di consulenti.

Il primo dovrà giocoforza venire ristrutturato, riprogrammato.. reinventato.

Le strutture fisiche come le viviamo oggi, come le abbiamo vissute da sempre, risultano essere troppo elefantiache e macchinose per reggere il ritmo di un progresso che, nella velocità di realizzazione, sembra trovare la sua chiave di lettura ideale.

Come verranno gestiti i dipendenti dalle stesse banche? Il contratto in quanto tale verrà riscritto? Nasceranno nuove figure professionali? Potranno ancora chiamarsi colleghi, chi avrà la fortuna/sfortuna di trovarsi in una filiale grande/piccola?

Le banche mai come ora poggiano le loro basi economiche sul gestito e sul commissionale. Il differenziale tassi permette di realizzare nel concreto solamente operazioni in perdita.
Nel gestito, sebbene la strada sia già evidenziata verso una retrocessione via via più marginale, permette ancora sviluppi positivi in conto economico.

Cambieranno i termini del contratto? Cambierà il rapporto tra istituto di credito e gestori di portafogli?

Il tutto potrebbe scatenare una serie di contratti ad personam, di cambio di casacche ed un turbinio di raccolta da un istituto all’altro. Analizzando il tutto in una visione di più ampio respiro potrebbe portare instabilità in un settore che non fa eccezione rispetto a tutto il mondo economico. Servono investimenti in tecnologia, soprattutto un upgrade a livello di competenze, da anni mai veramente aggiornate.

Il nuovo che avanza inesorabile non lo puoi gestire con le conoscenze del passato, difficilmente otterrai dei risultati significativi. Serve un confronto tra le varie parti in causa condivisibile e condiviso che trovi la sua finalità nella creazione di valore, verso un futuro sostenibile ricco di innovazione e non banali novità.

 

Giovanni Cedaro

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